I rossoblù devono esercitare l’obbligo di riscatto entro il 1° febbraio e poi girarlo in prestito. Trattativa complessa, anche il Cagliari riflette
Andrea Pinamonti può tornare d’attualità ma dipende tutto dal Genoa. Colpa, si fa per dire, dell’obbligo di riscatto già fissato a circa 18 milioni da esercitare entro il 1° febbraio dalla dirigenza rossoblù che acquisirebbe l’intero cartellino del giovane attaccante dall’Inter (a cui spetta a giugno il diritto di “recompra”) per poi girarlo in prestito ad un altro club di serie A. Più facile, al momento, che Pinamonti resti in forza al Grifone come da accordi iniziali, soprattutto, a causa della complessità dell’operazione dal punto di vista burocratico.
IL PARMA C’E’. Il ragazzo piace da tempo al ds Faggiano e all’allenatore D’Aversa e il Genoa, pur dovendo anticipare i tempi dell’oneroso affare, non rinforzerebbe una diretta concorrente nella corsa alla salvezza. Nello stesso tempo l’Inter, da sempre in ottimi rapporti col Parma, si sentirebbe tranquilla nel lasciare un proprio patrimonio (lo ricomprerà sicuramente in estate) in una società amica che ha bisogno di un innesto “ponte” in attacco fino a giugno. Proprio alla luce del grave infortunio occorso a Inglese.
IL CAGLIARI RIFLETTE. Ma attenzione alla concorrenza del Cagliari che nelle scorse ore avrebbe offerto otto milioni più Cerri al Genoa per Pinamonti, scelto da Maran come vice Simeone in attesa del rientro di Pavoletti a metà marzo. Ma le non perfette condizioni fisiche del centravanti di San Secondo costringono a rivedere i piani. Tanto che i sardi si sarebbero cautelati con Pjaca e, in caso di ulteriori tentennamenti, potrebbero abbandonare la pista.
LE ALTRE DEFILATE. Più defilate Torino, che prima deve piazzare Zaza, Spal, concentrata sull’affare Iago, e Verona che dopo l’acquisto di Borini sembra al completo nel reparto offensivo. Considerando che Stepinski, già in campo col Chievo in questa stagione, non può essere tesserato da una terza squadra nel mercato di gennaio.
