Il Parma si ritroverà di fronte da fresco ex il centrocampista sardo titolare nelle ultime tre apparizioni in maglia ducale
Chissà se Alessandro Deiola avrebbe potuto far comodo ancora al Parma, soprattutto, nelle ultime partite quando in mezzo al campo le energie cominciavano a scarseggiare e si entrava in riserva già a metà ripresa. Domande destinate a rimanere senza risposta perchè nel frattempo il centrocampista sardo è tornato alla base al Cagliari con sei mesi d’anticipo e tra un paio di giorni incontrerà proprio la sua ex squadra. In cui, complice l’infortunio di Rigoni e in attesa del neoacquisto Kucka, subentrato nella prima di ritorno, ha giocato da titolare le ultime tre partite contro Fiorentina, fu lui a servire l’assist a Inglese, Roma e Udinese. Proprio alla Dacia Arena lo scorso 19 gennaio, meno di un mese fa, aveva fornito un esempio unico di professionalità e dedizione perchè già sapeva che da lì a poco sarebbe rientrato in Sardegna ma non si risparmiò ripagando appieno la fiducia di D’Aversa in totale emergenza nel settore nevralgico.
La beffa arrivò la settimana successiva, dove lui, richiamato dai rossoblù, rimase 90′ in panchina nell’anticipo del Mapei Stadium di fronte al Sassuolo e il Parma, all’indomani, si arrese in rimonta alla Spal anche a causa dei pochi ricambi e delle condizioni fisiche non ottimali della linea mediana. Il ds Faggiano si assunse, in maniera fin troppo ingenerosa, le responsabilità di quella partenza anticipata che aveva impoverito numericamente un settore in palese difficoltà. Per Deiola, ripreso in fretta e furia per tamponare l’addìo dell’ex capitano Dessena, una partita intera e la traversa colpita di testa allo scadere nel ko casalingo con l’Atalanta e l’ingresso a risultato ampiamente compromesso in occasione del pesante capitombolo di San Siro che ha fatto vacillare la panchina di Maran. Mai in discussione, invece, la posizione di D’Aversa che nella prima parte di stagione lo aveva impiegato dieci volte, di cui cinque da titolare, per un totale di 541′. Sufficienti per farlo apprezzare dal pubblico del Tardini, non abbastanza da convincerlo a resistere al richiamo delle sue terre. Con buona pace del Parma che, paradossalmente, tra classifica più rosea e acciacchi vari, gli avrebbe potuto concedere più spazio di quanto ne stia trovando al Cagliari.
