Il 20 ottobre del 2019 il tecnico del Parma, allora sulla panchina del Lecce, strappò un insperato 2-2 a San Siro proprio come un mese fa con l’Inter
San Siro evoca piacevoli ricordi a Fabio Liverani, che poco più di un mese fa ha sfiorato l’impresa in casa dell’Inter salvata al 92′ da Perisic. Un 2-2 dolceamaro, lo stesso risultato maturato il 20 ottobre del 2019 tra il Milan e il Lecce nella partita che segnava l’esordio di Stefano Pioli sulla panchina rossonera. Il primo confronto in carriera tra i due tecnici (al ritorno Pioli si impose per 4-1 inaugurando la lunga striscia d’imbattibilità tuttora in atto) sorrise di più all’attuale condottiero del Parma, abituato a grandi prestazioni, soprattutto, al cospetto delle “big”.
ZERO TIMORI REVERENZIALI. Alla vigilia Liverani aveva parlato così del collega parmigiano. “Nessuno cambia una squadra in dieci giorni, ma con il cambio di allenatore sicuramente i giocatori avranno la testa un po’ più libera”. In campo effettivamente il Milan, ancora privo di Ibrahimovic, denotò qualche lacuna ma si ritrovò due volte in vantaggio con Calhanoglu e Piatek salvo esser ripreso in entrambe le circostanze da Babacar prima e da Calderoni al 92′ in pieno recupero.
CAMBIAMENTI. Chissà se Liverani ripenserà a quel pari insperato ma da allora tanto è cambiato nel Milan in termini di modulo e interpreti. Dal 4-3-3 si è passati al 4-2-3-1 e degli undici titolari di un anno fa ne resistono appena quattro: Donnarumma, Romagnoli, Kessie e Calhanoglu. Dal canto suo il Lecce si presentò con il collaudato 4-3-1-2 che, per il momento, è accantonato al Parma in favore di un più funzionale 4-3-3 (o 4-3-2-1) che prevede il tridente puro e non il trequartista alle spalle delle due punte. Certo, il 5-3-2 proposto per la prima volta a San Siro contro l’Inter indica che l’allenatore crociato non è mai troppo restìo a sorprendere gli avversari. Ma in quest’occasione non si attendono rivoluzioni per provare a stanare il Milan e concedere il bis.
