Il presidente del Brescia in un’intervista a La Repubblica. “L’ho scoperto dai test sierologici, sentivo stanchezza eccessiva e dolori alle ossa”
Il presidente del Brescia, Massimo Cellino, confessa di aver contratto il coronavirus nelle scorse settimane ma ora sta bene dopo esser risultato negativo al tampone. “Dopo due settimane di quarantena a Cagliari sono stato in ospedale a fare dei controlli. È uscito fuori che mia figlia ha avuto il virus, mio figlio non ce l’ha avuto. E che io ce l’avevo in atto. L’ho scoperto dai test sierologici. Sentivo stanchezza eccessiva e forti dolori alle ossa. E male al fegato. Ma non per il virus, è per il calcio”.
STOP. “Ora stop al calcio. Assurdo si discuta ancora se giocare o no. La gente a Brescia mi difende, mi dice che vuole onorare i propri morti, si offende se riporto la squadra in campo. Io devo rispettare queste persone. Non ho paura di retrocedere, in B magari vado lo stesso ma tornerò in A, ho giocatori giovani e i conti a posto. Non accetto di non portare rispetto alla città di Brescia però. E se si gioca non lo decidono i club”.
UNICA STRADA. “Bisogna fare i test e devono risultare tutti negativi, prima di ripartire. Se nella fase 2 non riaprono le chiese, come fa a ricominciare la serie A?“.