
Il presidente su 48 partite in casa ha visto vincere il Parma solo 12 volte
Tardini, se ne parla l’anno prossimo. Tre sconfitte consecutive in casa testimoniano un campionato fino a qui al di sotto delle
aspettative. Non è quello l’argomento di cui parlare in uno spogliatoio già emotivamente provato, alla vigilia dell’ultimo appuntamento di un 2022 senza soddisfazioni. I giocatori devono pensare al campo e il prossimo che si troveranno a calcare è quello di Venezia. Alla ripresa invece trasferta a Bari, contro un avversario che è attualmente terzo in classifica, con quattro punti in più dei gialloblù: ma non si può più sbagliare. D’altronde, anno nuovo e, sperano i tifosi, nuova vita. Lo auspica anche Krause, che nel suo terzo Natale italiano ha ben poche ragioni per festeggiare sul piano sportivo: aveva chiesto più vittorie sia a Pecchia che a Panico, allenatore del Parma Femminile. Non si può dire che l’abbiano accontentato. Da quando è presidente del Parma (settembre 2020), il magnate americano ha sorriso solamente 12 volte su 48 davanti ai propri tifosi, vincendo solamente il 25% delle partite giocate nell’impianto cittadino.
In 21 partite, il club di Krause ha totalizzato 1,43 punti per gara, grazie a otto vittorie e sei pareggi. Risultati al ribasso, che non rispecchiano le ambizioni della New Era a stelle e strisce, fatta di investimenti faraonici serviti a dotare il club di una struttura all’ altezza dei grandi sogni del presidente. Il Parma però rimane lontano dalle zone di alta classifica.
Non è facile per nessuno, in realtà, e il calcio in Italia è un argomento da maneggiare con cura: è bastato un tweet del presidente dedicato al successo dei Mondiali in Qatar a far infuriare i tifosi già disperati per la sconfitta rimediata con la Spal. I commenti sono stati piuttosto severi. Non si può certo accusare Kyle Krause di non aver speso soldi nel Parma, né per le strutture né sulle persone. Nemmeno il suo più acceso detrattore potrebbe azzardarsi, ma forse il modello è ancora da mettere a punto. Probabilmente deve scattare quella strana alchimia che accade nel pallone, in cui spese, persone ed emozioni riescono a combinarsi in un equilibrio che fa scaturire i risultati. È il desiderio che tutti i tifosi hanno scritto nella loro letterina a Babbo Natale.
