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Amauri: “Palermo-Parma è la mia partita”

L’attaccante italo-brasiliano, di base a Miami, è stato decisivo da una parte e dall’altra

Il doppio ex Amauri ha giocato in anticipo la gara del Barbera, in programma sabato 5 novembre e, in un intervista a ParmaToday.it ha parlato delle sue due ex squadre. “Se Palermo-Parma è la mia partita? Sì, possiamo dirlo. Di sicuro la guarderò, ma mi capirete se non dirò ‘vince il Parma o vince il Palermo’. La guarderò con interesse perché quelle due piazze sono state tappe fondamentali della mia vita”.

PIAZZE IMPORTANTI – “Eh, penso a due piazze blasonate, a una bella partita che sicuramente guarderò. E’ la mia partita perché ho vissuto due bellissime storie con queste due maglie, ho vissuto due momenti importanti sia a Palermo che a Parma, ho grande affetto per queste due città”.

PARMA, CHE STORIA – “Una bella storia. A Parma ci sono stato due volte. L’anno in cui siamo andati in Europa League, prima che succedesse tutto quello che è successo, stavo bene bene. Avevo fatto una promessa alla gente di Parma, anzi due. La prima che ci saremmo salvati. La seconda l’avevo fatta a un mio compagno, al capitano Alessandro Lucarelli. A un certo punto della stagione, verso la fine, Donadoni mi aveva messo in panchina senza darmi spiegazioni. Nella partita contro il Cagliari non avevo giocato. Il Parma non aveva vinto, io ero nero. Avevamo perso dei punti per la corsa all’Europa e mentre ci stavamo imbarcando per tornare a Parma, in aeroporto a Cagliari, Lucarelli si avvicina e mi dice: ‘Non capisco perché il Mister ti abbia lasciato fuori’. ‘Neanche io – gli risposi -. Ma stai tranquillo, Luca: ti porto in Europa League lo stesso’. Ed è successo poi che dopo due settimane feci doppietta contro il Livorno. Lucarelli era squalificato quella sera, appena è arrivato il triplice fischio è stato il primo che ha corso verso di me dicendomi: ‘Bravo. Lo avevi detto. Sei stato profeta’. Poi è successo quello che è successo“.

IL GOL PIU’ BELLO – “Difficile scegliere. Così, su due piedi dico il gol di tacco, a Roma all’Olimpico. Era l’anno di Marino, al quale successe Colomba. Quello è stato il mio gol più importante. La partita è finita 2-2, noi dovevamo salvarci ma avevamo contro la Roma che voleva festeggiare la seicentesima partita di Totti in maglia giallorossa. Un’emozionante unica. Portai a casa un bel cimelio: la maglia di Totti che conservo qui a Miami”. 

PECCHIA – “Pecchia? Certo che sì. Fabio mi ha fatto l’assist per il mio primo gol in Serie A, nella partita contro il Verona. Me lo ricordo con piacere. Battiamo un fallo laterale, Edmundo serve Pecchia che controlla, guarda in profondita e lancia. Io attacco quel pallone, e faccio gol. Un’emozione fortissima. Fabio l’ho vissuto da calciatore, io ero giovanissimo all’epoca ma ricordo un ragazzo per bene che ha sempre detto le parole giuste nello spogliatoio. Mi ha dato dei consigli preziosi, di lui ho solo dei ricordi positivi”. 

 

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