L’ex allenatore crociato, vice di Guardiola al City: “Io e la mia famiglia saremo sempre grati alla città. La porterò per sempre nel mio cuore”
Enzo Maresca è pronto a volare per Manchester, direzione City. Pep Guardiola lo aspetta: sarà il suo vice. L’allenatore del Parma, prima di tuffarsi nella Premier, ha salutato la città spiegando qualche sua scelta e quella che è stata la sua esperienza. “Ho un rammarico – dice l’ex allenatore del Parma in un’intervista rilasciata a ParmaToday.it -. Quello di “non aver nemmeno cominciato” la mia avventura che subito è finita. Eravamo sulla buona strada, il problema è che il nostro era un lavoro di costruzione e bisognava avere la pazienza e la forza di credere in qualcosa che con il tempo sarebbe arrivato, ne sono sicuro. Eravamo a 17 punti dopo 13 giornate, a -3 punti dall’ottavo posto e con una squadra completamente nuova. Bernabé? Parlare della sua assenza sarebbe troppo facile, dico solo che quelli che l’hanno sostituito l’hanno fatto bene e li ringrazio. Bernabé è un patrimonio del Parma, visto come è arrivato…”.
Poi torna sul progetto Parma: “A me hanno fatto un contratto di tre anni e quando fai un contratto pluriennale è perché dietro c’è un’idea di progetto. In questi tre anni dovevamo raggiungere la Serie A. Nessuno mi ha mai detto che al primo anno saremmo dovuti andare in Serie A, a maggior ragione quando in estate arrivano una quindicina di giocatori nuovi: questo non toglie che il mio obiettivo era quello di arrivarci prima possibile. L’esonero? Non me lo aspettavo anche perché nelle ultime quattro gare avevamo fatto 7 punti (due vittorie contro Cittadella e Vicenza, una sconfitta contro il Lecce e un pareggio contro il Cosenza ndc). Ripeto la strada intrapresa era giusta”.