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La nuova vita di Man: colloqui e telefonate che hanno toccato il cuore

Da sacrificato sul mercato a uomo chiave. E quella fascia al braccio che lo investe di grande responsabilità

“Da quando sono arrivato ho parlato più con Man che con mio figlio, così come con altri giocatori: sapevo delle sue qualità ma gli si doveva entrare nel cuore e nell’anima con la chiave giusta, per fargli capire come credere nella sua maturazione, nella fiducia, in tanti aspetti che il giocatore sente”. Così Beppe Iachini ha parlato dell’uomo del momento in casa Parma. Dennis Man è un uomo nuovo grazie anche al suo allenatore.

Da qualche mese, Man sembra essersi convertito abbracciando totalmente le idee di Beppe Iachini. Per dedizione e impegno, il romeno ha ricevuto in dono persino la fascia da capitano nella partita contro il Vicenza. E pensare che un paio di mesi fa era sulla lista di diverse squadre, con il Parma in prima linea che spingeva per tentare di recuperare il calciatore mandandolo a giocare da qualche parte. Le ultime idee di fine gennaio lo portavano a Roma (sponda Lazio) e in Turchia (il suo agente Becali aveva forzato per trasferire il suo assistito al Galatasaray). Ma i cosiddetti tempi tecnici avevano frenato l’addio di uno dei calciatori simbolo dell’era Krause, arrivato nel gennaio 2021 tra lo stupore generale suscitato da una spesa che – in piena pandemia – aveva nello stesso tempo mostrato il potere economico del Parma americano e creato un po’ di scetticismo tra gli addetti ai lavori.

Dopo i comprensibili primi sei mesi di ambientamento, aveva messo comunque insieme 14 presenze, 2 gol e un assist. Nella stagione della retrocessione era stato indicato come simbolo di ripartenza. E infatti aveva cominciato benissimo la stagione griffando l’esordio con il gol a Frosinone. Il Parma puntava molto sul suo talento, il gioco di Maresca sembrava fare al caso del romeno pronto a giocare sull’esterno destro e rientrare sul piede forte per venire a giocare dentro al campo. La sua tecnica, mista a una discreta velocità, lo avevano eletto nelle intenzioni di Enzo come possibile carta per far saltare il banco nel suo gioco posizionale. Ma il suo atteggiamento non era stato dei migliori e, dopo un inizio convincente, la sua buona stella ha cominciato a eclissarsi perdendo luminosità con il passare del tempo, fino a spegnersi nell’ultimo periodo di gestione del tecnico ex City Under 23. Prima dell’esonero di Maresca, Man aveva messo insieme 433′. Complice il Covid e qualche frizione, Dennis aveva accumulato un po’ di ruggine. 

Che neanche l’avvento di Iachini sulla panchina del Parma era riuscita a lavare. Quando a fine novembre Beppe si è insediato si è ritrovato un calciatore che la società aveva messo alla porta. C’era il tentativo di recuperare l’investimento più costoso di Krause per il quale l’americano aveva sborsato 11 milioni più bonus un anno fa. Recuperarlo dal punto di vista emotivo e tecnico, dato che le sue qualità erano state consegnate all’oblio un po’ troppo presto. La società non si sarebbe opposta alla cessione a titolo definitivo, Iachini stesso faticava a trovare un vestito adatto per valorizzarne le doti. Lo ha provato prima da seconda punta, poi da trequartista e ancora da esterno. Ma Man non ha dato i frutti sperati, finendo subito ai margini. Fino a fine mercato. L’ultima panchina risale al 5 di febbraio, quando ancora il ragazzo era fuori dai programmi. Ma dalla gara contro il Benevento in poi, Man è diventato un titolare fisso. 746′ in nove partite. Merito di Iachini che ha cambiato il chip al giocatore, attraverso colloqui individuali, raccomandazioni, allenamenti e movimenti ripetuti più volte in ogni sessione. Lo staff di Beppe ha operato un attento monitoraggio a 360 gradi su un ragazzo dalle potenzialità indiscutibili. Telefonate continue, dialoghi che gli hanno permesso di maturare una presa di coscienza, dalla quale sono scaturiti impegno e dedizione nell’interpretazione di un nuovo ruolo che lo porta a giocare più lontano dalla porta, ma a performare in maniera più continua.

E la sua crescita è nei numeri: contro il Vicenza è stato il calciatore del Parma che ha toccato più palloni, 79, collezionando 27 passaggi positivi spendendosi parecchio anche in fase difensiva. Sono 13 i palloni recuperati, tre contrasti vinti prendendo parte a ben 17 duelli. Il vento è cambiato. Adesso soffia quello dell’est. 

 

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