Gli arrivi del macedone e di Simy cambiano le scelte di Iachini davanti
Il botto Pandev da una parte ha ravvivato l’entusiasmo dei tifosi, dall’altro ha creato un velo di scetticismo. La classe del macedone non si discute, in coppia con Simy o Inglese, da subentrante, da alternativa, Pandev può dare comunque molto. Certo, non è più freschissimo e il suo acquisto stona con la logica (logica?) di un progetto giovani che ha regalato poco fino a qui ed è stato sconfessato. Ma Pandev come caratteristiche è quel calciatore che deve legare il gioco, nella testa di Iachini. E sa mandare in porta i compagni, visto che manca quella figura nel Parma e il solo Vazquez non può fare miracoli.
Con l’altro pezzo pregiato del mercato, Simy, il Parma ha stravolto il suo attacco, puntando sull’usato sicuro e certificando un cambio di rotta importante. Certo, adesso otto attaccanti per due posti cominciano a diventare troppi anche per uno selettivo come Iachini: saranno tutelati gli investimenti di Benedyczak, Bonny, Man e Tutino? Se Simy diventerà la prima scelta del tecnico, Inglese farà l’alternativa? Man e Tutino restano gli indiziati principali a vedere pochissimo il campo, essendo già lontani dalle idee dell’allenatore che sarebbe intenzionato a schierare accanto a Simy proprio il macedone.
Di fronte all’abbondanza in avanti, stona la carenza di uomini in mezzo al campo. Probabilmente sarebbe servito un vice Schiattarella, o meglio: lo aveva chiesto Iachini che è stato accontentato con Cassata e adesso dovrò fare cinque mesi tirati con quelli che ha, sperando di ritrovare il miglior Osorio in difesa. Il rientro del venezuelano renderà Delprato ‘spendibile’ anche sull’esterno. Dove sono arrivati Rispoli e Costa, svincolati, oltre al giovane Oosterwolde.
Iachini avrebbe voluto anche un difensore centrale, una possibile alternativa a Cobbaut visto che Valenti è infortunato. Ma alla fine deve accontentarsi di una squadra over size, con 33 calciatori. In fondo aveva chiesto di avere una rosa lunga, per affrontare il periodo delle tre partite in settimana, e per far fronte all’emergenza covid. Ma forse così profonda che pende davanti e non ha alternative dietro, neanche Beppe se l’aspettava.