Da Balogh a Zagaritis passando per Correia, Man, Busi e Daniele Iacoponi in tanti hanno tratto beneficio dal cambio alla guida tecnica
Conoscere il materiale tecnico a disposizione e farlo rendere al meglio. La prima prerogativa di un qualsiasi allenatore che subentra in corsa resta la stessa e Giuseppe Iachini, che ha dovuto affrontare subito tre partite in una settimana, si è dovuto, inevitabilmente, adattare a questa regola non scritta ma più che mai d’attualità. Risultato? Un po’ per necessità ma anche un po’ per scelta sono già diciotto i calciatori impiegati nelle prime tre partite della sua gestione, in cui hanno ritrovato spazio e minutaggio, in ordine cronologico, Balogh, ora infortunato, Correia, Busi, Man, Daniele Iacoponi e Zagaritis, tutti ai margini del progetto targato Maresca. Chi dall’inizio e chi a gara in corso, il mister marchigiano ha cercato da loro risposte concrete sul campo, purtroppo non sempre positive, in quello che è il modo migliore per stimolare e, allo stesso tempo, coinvolgere l’intera rosa.
A SECCO. E così, se si escludono gli indisponibili Bernabè, Camara, Coulibaly, Dierckx, Mihaila e Valenti e i giovani Ankrah e Circati aggregati dalla Primavera alla prima squadra, si scopre che gli unici ancora a secco tra i convocati sono i francesi Bonny e Traoré, che al contrario avevano già debuttato nell’era Maresca, e i portieri Colombi e Turk, chiusi dall’eterno Buffon. E se su Balogh, fermo ai box, e Zagaritis (visto all’opera per troppo poco tempo al Del Duca dopo tre mesi in naftalina) il giudizio si mantiene in sospeso e quello relativo a Busi non può essere positivo (pesano la disattenzione in occasione del gol di Cistana e le tante insicurezze palesate di fronte a Pajac), qualcosa di meglio è emerso da Correia, escluso in passato per scelta tecnica e vivace nei tre spezzoni di gara a tutta fascia contro Como, Brescia e Ascoli. E perlomeno si sta cercando di recuperare il più corposo investimento della presidenza Krause, quel Dennis Man che dopo cinque panchine consecutive e soli 9′ in campo, è tornato titolare sia mercoledì che domenica, prima da seconda punta e poi nei panni di trequartista salvo poi spostarsi da esterno di sinistra in modo da dare più ampiezza alla manovra dei crociati. Piccoli segnali di una ritrovata fiducia che Iachini è disposto a concedere a lui come a tanti altri della rosa, rientrati a pieno titolo nelle rotazioni.
