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ESCLUSIVA FP – Larini: “Parma deve essere orgogliosa di Gigi”

L’ex ds partecipò all’acquisto e alla cessione di Buffon. “Sacrificio necessario, avevamo chiuso col Barca e la Juve non fu una sua scelta..”

L’ex direttore sportivo del Parma, Fabrizio Larini, fu colui che portò Buffon in gialloblù nel ’91 quando ancora ricopriva il ruolo di responsabile del settore giovanile e poi era presente al momento della cessione alla Juventus dieci anni più tardi. Per lui è come un figlio e non può che essere al settimo cielo per il ritorno alle origini a trent’anni di distanza dal suo primo arrivo. “E’ una bella notizia per tutti -racconta in esclusiva Larini a ForzaParma.it– come hanno detto già in tanti è un cerchio che si chiude. Qui ha iniziato da ragazzino quando aveva 13 anni e qui verrà a terminare una lunghissima e gloriosa carriera. Dobbiamo essere tutti contenti della scelta di un giocatore di questo calibro, se devo essere sincero non capisco come mai ci sia una parte della tifoseria che abbia dubbi sull’operazione e se la prenda con Gigi. Dobbiamo essere tutti orgogliosi che a Parma è sbocciato un fenomeno diventato il miglior portiere del mondo senza rivangare polemiche sul passato e sul suo trasferimento alla Juventus“.

Si aspettava la scelta di Gigi?

Conoscendo il ragazzo si è sempre fatto trasportare un po’ dall’istinto, lui è un sentimentale e quindi non sono del tutto sorpreso. Potevo immaginarmelo poi qualche volta ho parlato con il suo agente Martina, mio compagno di squadra all’Inter, che non mi aveva escluso quest’opportunità anche se forse inizialmente avevano idee diverse. Poteva scegliere un club che avrebbe partecipato alla Champions ma alla fine ha prevalso il lato romantico”.

Cosa potrà dare Buffon al Parma?

Il Parma ne trarrà beneficio sotto tutti gli aspetti, in primis da quello tecnico, perchè Gigi è ancora integro e valido nonostante l’età e darà una grossa mano in termini d’esperienza. Da quanto ho capito il presidente Krause vuole allestire una rosa giovane e ambiziosa e avere una guida esperta e saggia come Buffon può aiutare molto. Un’ottima operazione tecnica e anche di marketing, c’è solo da avere dei vantaggi”. 

Quali sono i primi ricordi nelle giovanili?

C’erano due nostri osservatori, Berti e Minetti, che si occupavano della zona di Genova e della Versilia e ci segnalarono un portiere molto bravo del Bonascola. Venne a fare il provino allo Stuard e decidemmo subito di tesserarlo. E’ sempre stato un ragazzo molto guascone dallo spirito goliardico sempre con il sorriso che si faceva voler bene da tutti. E’ stato fortunato ad avere dietro una famiglia che, oltre ad avergli trasmesso i geni, lo ha sempre fatto rimanere coi piedi per terra nonostante il carattere un po’ esuberante. E poi ricordo la loro grande serietà: prima di firmare per noi, si fecero sotto anche altre squadre, tra cui il Milan, però il padre si rivelò di una correttezza esemplare e mantenne la parola data onorando l’impegno. Fu un biglietto di presentazione molto importante, poi il merito va a tutti quelli che lo hanno aiutato per arrivare a questi livelli e a perfezionarsi: dal preparatore Fulgoni agli allenatori Polli, Cannata, Salvioni e molti altri, ognuno ha fornito il proprio contributo per farlo diventare quello che è anche se era un predestinato”.

Come si concretizzò la cessione alla Juve?

Avevamo una proposta della Roma che voleva sia Buffon che Cannavaro però le due proprietà non avevano grandissimi rapporti tra di loro quindi non siamo andati avanti nella trattativa. Col Barcellona avevamo già raggiunto un accordo per una cifra importante, misero sul piatto 50 milioni di dollari e l’affare era praticamente fatto. L’accordo tra i club ci sarebbe anche stato però lì è stata la famiglia che ha preferito che rimanesse in Italia. Poi è venuta fuori l’offerta della Juve alle stesse condizioni e l’accettammo. Gigi sarebbe rimasto volentieri ma da parte della proprietà c’era la volontà di cedere un paio di pezzi grossi, un sacrificio necessario per poter fare il mercato. Cedemmo Buffon e Thuram alla Juventus tenendo Cannavaro anche se lo chiedevano in tanti perchè non volevamo smantellare la squadra“.

Qual era lo stato d’animo di Buffon in quei giorni?

Gigi avrebbe accettato anche di andare a Barcellona se non fosse stato per l’intervento della famiglia, non è che volesse a tutti i costi la Juventus che saltò fuori solo in un secondo momento. Non ha scelto lui la destinazione, i bianconeri si inserirono dopo che i discorsi con Roma e Barcellona erano definitivamente tramontati. Furono normali dinamiche di mercato, non è la prima volta che una trattativa cambia direzione in base a tanti motivi”. 

Cosa si sente di dire ai tifosi a distanza di vent’anni?

Non c’è motivo di prendersela con un ragazzo solare come Gigi, dobbiamo essere solo contenti e orgogliosi di aver fatto crescere a Parma il miglior portiere del mondo. Ma sono convinto che la gente di Parma lo abbia capito”.

 

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