L’argentino, preferito a Barak in estate, non sarà riscattato: l’ivoriano rischia di essere ceduto a costo zero
La musica di Brunetta non suonerà più dalle parti del Tardini. Il pianista leverà le tende a fine stagione, non sarà riscattato. Per tempo oggetto misterioso, lasciato tra panca e tribuna per non adempiere all’obbligo di riscatto, Juan Francisco lascerà Parma a fine stagione. Lo farà probabilmente senza rimpianti, ma nella generale confusione di quest’anno Brunetta è apparso quello più ordinato. Il calciatore che probabilmente ha saputo raccontare la storia più convincente rispetto alla nidiata senza acuti arrivata tra settembre e gennaio, anonima e sconclusionata, non adatta ai cambiamenti dettati da tempo ed esigenze.
E l’orgoglio del Parma, per quel poco che è rimasto, cresce nello spirito libero dell’argentino, si manifesta grazie al suo pepe, alla sua voglia di uscire dagli schemi, alla volontà di affermarsi e di lasciare il segno. Non si può parlare di rimpianto, ma sicuramente il pianista ha suonato una musica diversa, aveva le armi per convicere il Parma e poteva essere ‘riciclato’ anche in Serie B. Se poi diciamo che attraverso il sistema degli algoritmi è risultato un giocatore affidabile, alla prima esperienza fuori casa, preferito addirittura a un obiettivo dichiarato come Barak passato al Verona, si capisce tanto di come questa stagione sia stata indirizzata precisamente.
Tecnica di base e fantasia non mancano certo al pianista, che sa battere anche i calci di punizione, conseva nel dribbling e nella visione verticale i suoi canoni di calcio. Ma non può certo avere la rabbia e la conoscenza del calcio italiano maturata da Barak e innestata in questi anni nel ceco, primo obiettivo della rivoluzione d’ottobre che Carli e compagnia avevano in mente. Ma per una questione di numeri, di algoritmi (mai come questa volta c’entrano eccome, i numeri) è stato preferito a lui l’argentino che purtroppo non verrà riscattato.
Oltre a Brunetta, il Parma rischia di perdere anche Chaka Traoré, prodotto del vivaio, ‘parmigiano’ d’adozione ieri al suo secondo gettone in Serie A. In scadenza, l’ivoriano dell’Audace sta trattando con i suoi agenti il rinnovo di contratto, intanto pensa di lasciare l’attuale procuratore, Beppe Riso e probabilmente – senza l’accordo – lascerà anche il club che lo ha cullato prima di farlo camminare sulle sue gambe. E questo sarebbe un peccato. Sia dal lato tecnico, perché Chaka qualcosa ha fatto vedere, sia da quello economico.