L’argentino in 40 giorni ottenne cinque sconfitte in campionato, una vittoria in Coppa Uefa a una in Coppa Italia. Dal suo ritorno l’italiano ha conquistato un solo punto

Sono numeri impietosi quelli che certificano la crisi del Parma, forse per giunta accentuata dal ritorno in panchina di Roberto D’Aversa. Se con Fabio Liverani la scintilla non è mai scoccata, non si può dire lo stesso dei tecnico della doppia promozione (e doppia salvezza) che ha il gialloblù nel cuore, ma che era tornato con progetti e ambizioni diverse. Non avere avuto i rinforzi richiesti rischia di riaprire la ferita creatasi sul finire della passata stagione e che aveva portato alla separazione.

Parma: per la salvezza serva cambiare marcia

C’è da dire che i numeri non sono dalla parte di D’Aversa il cui cammino, come ricorda la Gazzetta di Parma, è anche peggiore rispetto a quello di Daniel Passarella. L’argentino arrivò (strapagato) nel novembre del 2001 al posto di Renzo Ulivieri, con la squadra quartultima. In sette gare complessive conquistò cinque sconfitte in campionato che fecero scivolare i ducali al penultimo posto, a fronte di un successo col Brondby in Coppa Uefa e uno col Messina in Coppa Italia. Dopo 40 giorni fu esonerato. Dal suo ritorno a Parma, D’Aversa ha raccolto cinque sconfitte su sei gare di campionato e una in Coppa Italia. Perfino il Crotone ha fatto più punti: tre a uno. La stagione 2001/02 si concluse comunque con la salvezza e addirittura una Coppa Italia in bacheca sotto la guida di Gedeone Carmignani. Come finirà questo campionato? Gli scongiuri sono concessi.