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Carli ritrova il Cagliari, dove avrebbe voluto portare già Liverani

I 120 giorni da ds: vicinanza alla squadra, i buoni consigli per l’allenatore che aveva già scelto a Cagliari. La vigilia personale del ds

Aveva già l’allenatore pronto per Cagliari, Fabio Liverani, ma Giulini si impose per scegliere Maran. Uno ‘scherzetto’ che gli fece due volte, prima con il tecnico trentino, poi con Eusebio Di Francesco. Fu così che Marcello Carli capì che la sue esperienza al Cagliari stava per avvicinarsi al tramonto. Il sole sardo si nascose definitivamente dietro la montagna il 4 agosto del 2020, quando il direttore sportivo venne sollevato dall’incarico dal presidente Giulini. Erano i giorni dei tumulti a Parma, sotto la cenere covava un fuoco che di lì a poco divenne incendio: le dimissioni di Daniele Faggiano furono il preludio di una rivoluzione che si completò con l’esonero di Roberto D’Aversa e l’avvento di una nuova proprietà. Lo sbarco degli americani nel Ducato segnò la rottura definitiva con il ciclo d’oro inaugurato dai sette soci – sempre presenti e ancora a sostegno del Parma – con Faggiano alla scrivania e D’Aversa sul campo. Una recisione netta con il passato, uno sguardo al presente e soprattutto al futuro, da programmare con giovani di belle speranze da far crescere attraverso i consigli di Marcello Carli.

Uno sanguigno, preceduto dall’eco dell’uomo ruspante dei colli senesi. A Cagliari si sente ancora l’eco dei pugni che ha battuto sul tavolo, durante la conferenza di presentazione in un insolito pomeriggio di maggio (fissata originariamente per il primo, poi posticipata perché bisogna onorare le festività), quando la Sardegna ha scoperto l’uomo che li avrebbe condotti alla salvezza. Era il 2018, e il direttore sportivo aveva già in mente l’idea di portare sulla panchina dei sardi Liverani, mitigata dall’idea impossibile di soffiare al Sassuolo Roberto De Zerbi. Giulini gli preferì Maran, qualche crepa tra i due, niente di irreparabile. Alla fine con una mano di stucco e pittura il muro torna liscio, più nuovo di prima. Reggerà ad altri tumulti? E la prova del nove è arrivata proprio nell’estate che ha scosso il Parma e ha premiato Carli, che domani – nel giorno del compleanno numero 107 del Parma – sarebbe dovuto essere dall’altra parte proprio con il panchina il suo pupillo. Quel Fabio Liverani per il quale premeva anche sull’isola.  “A me piaceva perché è un tecnico giovane e con tanta fame – dirà ancora da direttore sportivo del Cagliari -. Ma questo non vuol dire che non sia contento dell’arrivo di Di Francesco. Un grandissimo allenatore che conosco fin da ragazzo”.

Furono le ultime battute da tesserato del Cagliari, dopo di che, il 4 agosto, arrivò il comunicato stampa  firmato da Giulini. Ultimo atto di una serie di sfuriate interne che avevano creato un clima quasi insostenibile. A Cagliari ha lasciato comunque un buon ricordo: dalla salvezza quasi miracolosa – la gara della svolta fu proprio contro il Parma, alla Sardegna Arena, con un 2-1 che ribaltò l’iniziale vantaggio di Kucka e diede il via alla scalata del Cagliari –  alla gestione della situazione stipendi, operazione coordinata in toto dal direttore, mandato avanti da Giulini perché più ascoltato dai giocatori. Arriva a Parma, in una situazione propedeutica a un cambio epocale. Società nuova, squadra nuova, poco tempo per trasferire le abitudini di lavoro. Bisogna essere pragmatici: scelto per guidare il restyling attraverso la spendig review, Marcello Carli si è scelto Alessandro Lucarelli come braccio destro, e un nuovo tecnico, dopo aver avuto il via libera dalla società che nel frattempo si stava accordando con Roberto D’Aversa per voltare pagina. Liverani la sua prima scelta, ci ha messo poco a convincerlo.

Il tempo di liberarsi dal Lecce, squadra con la quale il tecnico era appena retrocesso, prima di trovarsi, questa volta per davvero, a Parma, dove per ora non c’è stato bisogno di sbattere i pugni, né di difendere pubblicamente Liverani. Le sua scuola di pensiero si è affermata a Collecchio, dove vive praticamente da 120 giorni. Il centro sportivo, la vicinanza alla squadra, i rimbrotti al gruppo per spronarlo, la vicinanza all’allenatore nei momentacci. E adesso insieme si preparano a sfidare quello che è stato (per Carli) e quello che sarebbe potuto essere (per Liverani e Carli). Non c’è spazio per i pensieri, in palio ci sono punti che potrebbero valere il sorpasso.

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