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Impresa sfiorata ma è un punto pesantissimo

Terzo risultato utile consecutivo, quarto se si conta anche la vittoria che ha regalato il passaggio del turno in Coppa Italia con il Cosenza

Potevano essere tre punti, a un attimo dal tramonto è arrivata la sferzata di Theo che ha inchiodato il Parma sul pari, cancellando il doppio vantaggio ammucchiato dal Parma. Potevano essere tre punti, ma a pensare ai quattro legni stampati dal Milan, quello portato a casa certifica l’impresa di Liverani e dei suoi, bravi a sgretolare a metà i numeri mastodontici della squadra di Pioli, la prima della classe.

E’ il 72esimo punto nel 2020 per i rossoneri in 32 gare di campionato, la seconda media migliore in campionato per il Milan nell’era dei tre punti. E se si pensa che da inizio giugno, da dopo il lockdown quella di Pioli è la squadra che ha ottenuto più successi nei cinque campionati europei (17), oltre a non aver mai perso, si capisce bene il senso di incompiuto. E’ lo stato d’animo di Fabio Liverani, uscito contento a metà ma indenne di fronte alla rimonta che qualche passo avanti l’ha mostrato.

Il Parma ha concesso poco, fino al gol annullato dal Var per fuorigioco di Castillejo, si è difeso con ordine raccattando buona parte delle palle alte che piovevano da sinistra, dove l’iradiddio Theo ha fatto il bello e il cattivo tempo, e da destra (poche). Il possesso palla del Milan (67%), sfociato nel dominio del gioco prevedibile, ha prodotto un punto. La dea bendata ha vegliato su Sepe e compagni, scossi da tre traverse e un palo. Laddove non è arrivato il cardinale, sono arrivate le sue preghiere, mettiamola così. Per il resto, le 21 occasioni totali contro le 5 del Parma, che ha calciato 3 volte in porta, si sono smaterializzate di fronte all’incantesimo di Liverani, coraggioso a sfidare il gelo di San Siro rimanendosene in dolce vita per 96’. E convinto che con un po’ di pulizia tecnica in più, magari nella gestione delle ripartenze e nel palleggio, forse avrebbe portato a casa la posta piena.

Ma la supremazia dei rossoneri, tradotto dai dieci tiri verso la porta di Sepe, giustifica in parte l’atteggiamento tutt’altro che propositivo – per scelta – del Parma, che ha battuto un solo calcio d’angolo di fronte ai 13 del Milan, capace di creare 8 occasioni da gol contro le tre dei crociati. Il 14esimo posto in classifica – di questi tempi l’anno scorso il Parma era decimo, con 14 punti – è sintomo dell’incertezza di un campionato complicato da decifrare. Il Cagliari, prossimo avversario, è lì a un punto, con una vittoria il balzo sarebbe notevole, soprattutto se si considera che dalla terzultima la distanza di sicurezza è aumentata di 5 lungezze e che dietro, Liverani si è messo il Benevento (a pari punti ma con una peggiore differenza reti), lo Spezia, la Fiorentina e il Torino, oltre a Genoa e Crotone. Potevano essere tre punti, ma in attesa del bel gioco sbandierato in estate, va bene anche uno. 

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