Una doppietta dell’argentino, all’esordio da titolare, lancia i crociati agli ottavi di finale dove a gennaio incontreranno la Lazio all’Olimpico
C’era da lasciarsi alle spalle la disastrosa prova di Roma e, fattore non secondario, ottenere il passaggio del turno in Coppa Italia. Doppia missione compiuta in pieno, pur senza brillare troppo: il Parma supera il Cosenza e si qualifica agli ottavi di finale, dove a gennaio affronterà la Lazio all’Olimpico. Protagonista indiscusso del match l’argentino Juan Francisco Brunetta, all’esordio da titolare e autore della doppietta decisiva già nel primo tempo.
NOTE POSITIVE. Rispetto al pesante ko in campionato, il tecnico Liverani cambia ben nove elementi su undici confermando in avvio solo Sepe e Osorio. Uno dei diversi nuovi acquisti in campo assieme allo stesso Brunetta, Busi e Nicolussi Caviglia, forse le tre note più positive nel ritrovato 4-3-3 (o 4-3-2-1, a seconda dei movimenti degli esterni offensivi) che ha rimpiazzato il 3-5-2 messo definitivamente in soffitta. Il terzino destro belga, alla prima apparizione dall’inizio, ha confezionato il cross perfetto del 2-1 finale e si è mostrato più intraprendente in fase di spinta, soffrendo a tratti quando era il momento di difendere. Buona personalità anche per il centrocampista scuola Juve che si è fatto vedere di più rispetto a Kurtic, ancora lontano dai suoi standard.
RITARDO. In ritardo di condizione anche Cornelius che ha faticato di fronte alla marcatura ferrea della retroguardia rossoblù e deve necessariamente acquisire minutaggio nella speranza che i problemi fisici gli concedano un po’ di tregua. Si è acceso solo alla distanza Karamoh, che non ha ripetuto la precedente prestazione col Pescara in Coppa. Mentre ha impressionato il giovane debuttante Camara, classe 2002, che si è mosso con disinvoltura sfiorando il terzo gol allo scadere.
PUNTI FERMI. L’errore sul provvisorio pari di Corsi, servito dall’altro esterno Bouah, e alcuni contropiedi concessi nei minuti conclusivi indicano che c’è ancora tanto lavoro da fare alla ricerca di una vera identità. A Genova servirà un Parma ancora più cattivo e determinato ma i giovani e le cosiddette seconde linee hanno risposto presente in un momento già delicato.