I giallorossi, finora mai sconfitti sul campo, hanno diverse assenze al contrario di Liverani che si aspetta la svolta in questo mese intenso
La Roma è di sicuro una delle squadre che sta facendo meglio in quest’avvio di campionato. Quattro vittorie, due pareggi e una sola sconfitta peraltro a tavolino col Verona il bilancio dei giallorossi che ospitano all’Olimpico il Parma, finora convincente solo a tratti e lontano parente dalle idee di gioco del nuovo tecnico Fabio Liverani. Che tornerà nella sua città natale potendo contare su un vantaggio di non poco conto: a differenza del collega Fonseca, avrà insoliti problemi d’abbondanza che gli consentiranno di poter scegliere tra il 4-3-1-2, suo marchio di fabbrica, e il 3-5-2 proposto nelle ultime uscite contro Inter e Fiorentina.
REAZIONE. In condizioni normali, probabilmente, non ci sarebbe stata partita ma la Roma dovrà rinunciare, causa Covid e acciacchi, a ben sei giocatori: da Dzeko a Smalling passando per Kumbulla, Fazio, Santon e Zaniolo senza dimenticare la disponibilità part time di Lorenzo Pellegrini, guarito dal coronavirus e destinato alla panchina. In una situazione del genere i crociati, attesi da un tour de force di otto gare in un mese, hanno l’obbligo di provare a proseguire la mini striscia positiva (tre pari di fila) intrapresa ormai da un mese e far dimenticare subito la scialba prestazione prima della sosta al cospetto dei viola al Tardini. Anche in barba alla tradizione sfavorevole che ha visto il Parma espugnare una sola volta l’Olimpico sponda Roma nell’aprile del ’97. Ma anche un altro segno X potrebbe essere accolto come manna dal cielo.