Un dubbio per l’allenatore, legato al modulo: continuare con il 5-3-2 oppure tornare alle vecchie convinzioni?
Non sarà un Parma al 100%, a livello di tenuta fisica non può esserlo, ma sarà almeno una squadra più completa, che offre più soluzioni. Sarà un Parma in grado di presentare sul tavolo carte nuove. Che possono essere scelte da un mazzo più ampio, capace di riaccogliere elementi di spicco e qualche jolly. Almeno uno per reparto: Osorio in difesa, Scozzarella e Brunetta in mediana, Inglese davanti. Insomma: Fabio Liverani per una volta potrà guardarsi all’indietro e sentirsi più sicuro. Magari cambiare l’inerzia della partita grazie a qualche freccia da scoccare a metà battaglia, cosa che fino a una settimana fa non avrebbe potuto fare.
Il punto di San Siro spinge i crociati verso una nuova sfida. Quella con la Fiorentina, che arriva al Tardini con le ossa rotte, non sembra essere proibitiva, ma Liverani che è uomo di calcio sa che il percorso è pieno di trappole e lo ha ribadito anche ai suoi in allenamento. Mentre il numero uno del Parma Kyle Krause guardava a bordo campo, con le braccia conserte in posa vicino al figlio, il tecnico romano ribadiva l’importanza della gara. E dei punti in palio, un segnale che serve a confermare la svolta che si è intravista nel pari di Milano. I recuperi, come abbiamo detto, permettono a Liverani di operare delle scelte in ogni reparto.
Il rientro di Laurini sarà graduale, per questo contro la Fiorentina Grassi è avvantaggiato nel ricoprire un ruolo non suo. L’interpretazione di San Siro è piaciuta, lo spirito con cui si è sacrificato anche. Il tecnico ha apprezzato, probabile lo rilanci nel 5-3-2 (o 4-3-1-2), dove potrebbe esserci spazio per Osorio – che ha smaltito il covid ed è tornato a disposizione – e Bruno Alves. Iacoponi resta in vantaggio sul difensore venezuelano, che avrebbe dovuto giocare probabilmente contro l’Inter. In mezzo al campo sarà ancora Hernani il play, con Kucka a destra e Kurtic a sinistra, mentre davanti Inglese e Gervinho proveranno a tornare la coppia letale vista per un periodo con D’Aversa. Nel caso la scelta ricadesse sul trequartista, e quindi sul ritorno al 4-3-1-2, sarebbe Kucka a fare un passo avanti e schierarsi nel ruolo di trequartista, sorretto da Cyprien in regia, Hernani e Kurtic ai lati.
Dubbi legittimi, figli di un’abbondanza che – toccando ferro – potrà permettere a Liverani di testare quei progressi che cominciano a intravvedersi. In attesa della sosta, che arriverà in un momento propizio, permettendo al tecnico di poter infondere ancora concetti chiave nella sua logica pallonara. Andare alla pausa con dei punti sarebbe magnifico, alleggerirebbe di tanto. Aiutando tutti a lavorare con il sorriso e su altre certezze.
