L’anno scorso l’attaccante si è imposto: gol alla sesta, alla prima da titolare contro il Torino. Il tecnico romano ha bisogno di una sterzata
Andreas Cornelius si è fermato mentre il Parma festeggiava la sua prima e unica vittoria. Quella contro il Verona, che ha mandato la banda Liverani alla sosta con tre punti in tre partite. La sosta, lo stop con la Danimarca e la rieducazione muscolare al centro sportivo di Collecchio, lo hanno restituito come nuovo al suo allenatore. Contro lo Spezia, probabilmente toccherà all’attaccante di Copenaghen, ancora a secco in questa stagione dopo aver giocato solamente 117’. Una presenza da titolare, contro il Napoli, una da subentrato, contro l’Hellas Verona.
L’anno scorso aveva cominciato con il contagocce per motivi differenti: la scelta tecnica di battezzare il centravanti titolare era ricaduta su Roberto Inglese, ostacolato poi dai troppi problemi fisici che ne oscurarono il rendimento. Cornelius riuscì invece a ritagliarsi uno spazio importante, alla prima da titolare (contro il Torino) andò subito a segno, il primo dei 12 gol complessivi nelle 26 presenze totali.
Uno score affatto male per un giocatore arrivato ufficialmente come riserva di Inglese, capace di imporsi e avere un peso specifico per un attacco che si è poi sempre aggrappato a lui. Come succede in questo momento: il Parma si trova ad affrontare un scontro diretto, contro un avversario che sta bene dal punto di vista mentale. E che va al Tardini per cercare punti pesanti. Come quelli che brama Liverani.