Seconda battuta d’arresto nel giro di pochi giorni per i crociati penalizzati anche dall’arbitro Valeri e troppo disattenti in fase difensiva
Zero punti invece di quattro. E’ questo il bilancio nelle ultime due giornate del Parma, che anche ieri sera ha subìto una bruciante rimonta dal Verona, ora da solo all’ottavo posto in classifica. La seconda sconfitta consecutiva è stata, per certi versi, simile a quella rimediata domenica in casa dall’Inter: buona prestazione ma un mix di ingenuità difensive, soprattutto, nel finale e qualche recriminazione su alcune discutibili decisioni arbitrali che ancora una volta hanno penalizzato i crociati.
KULU ILLUDE. Illusi prima del quarto d’ora dalla magia di Kulusevski, tornato ai suoi consueti livelli, che si libera della retroguardia scaligera e fa secco Silvestri sul palo più lontano. La traversa di Rrahmani è il primo campanello d’allarme ma il Parma avrebbe chiuso il primo tempo in vantaggio se solo l’arbitro Valeri non avesse fischiato allo scadere un rigore a dir poco generoso a causa di una spinta veniale di capitan Alves ai danni di Di Carmine che cerca il contatto. Strana anche la trasformazione con l’attaccante che al primo tentativo si ferma durante la rincorsa (gesto non ritenuto antisportivo) e fa centro nel bis.
FATAL VERONA. In avvio di ripresa il neoentrato Zaccagni firma il sorpasso dal limite ma gli ospiti reagiscono dieci minuti più tardi con il tap-in di Gagliolo che ribadisce in rete la corta respinta di Silvestri sulla conclusione di Kulusevski. Sepe salva d’istinto su Verre poi quando sembra che il pareggio possa stare bene ad entrambe arriva il patatrac in contropiede: Karamoh lascia il pallone a Verre bravo a smarcare Pessina che dall’interno dell’area insacca di potenza sotto la traversa. Il tempo di protestare per un tocco col braccio di Lazovic non ravvisato da arbitro e Var che poi la partita termina nel modo più amaro. Il Verona resta in zona Europa, al Parma che si lecca le ferite manca un solo punto alla salvezza virtuale.
