L’ultimo della settimana che precede il taglio del nastro in una seconda tornata atipica, strana, da vivere con nuove regole in un nuovo mondo
L’erba del vicino non sempre è più verde della tua. Dopo 98 giorni, quella di casa tua ti sembra comunque la migliore. Ti è mancata come di solito ti manca casa, l’hai desiderata e nel silenzio surreale te la gusti. Ti fermi e guardi da un’estremità all’altra del campo.
Pensi subito alla prossima corsa e all’ultimo affondo. Dopo l’ultima passeggiata sul prato di casa, il Parma ritorna a calpestare il manto verde del Tardini, seppure per un allenamento. L’ultimo della settimana che precede il taglio del nastro in una seconda tornata atipica, strana, da vivere con nuove regole in un nuovo mondo. Quello post Covid ripartito piano, ma ripartito.
Il Parma sarà la prima squadra, assieme al Torino, a scendere in campo dopo la riapertura del Paese, i ragazzi di D’Aversa cominciano per tanto a prendere confidenza con il campo, tornano nel proprio tempio dopo che l’epidemia li aveva spinti lontano, cacciandoli di fatto in malo modo. L’1-0 con la Spal è stato figlio di una serie di situazioni extra calcio, quelle che hanno anticipato un po’ il caos generale che si sarebbe verificato dopo. Oggi è tornato ad allenarsi oggi con una seduta mattutina. Agli ordini di Mister D’Aversa, i crociati hanno svolto lavori di riscaldamento seguiti da una partita a tutto campo. I crociati torneranno in campo lunedì 15 giugno per una seduta pomeridiana a porte chiuse
In questi 98 giorni il calcio ha rischiato di fermarsi, ieri è ripartito. Un altro passo verso la normalità che non cancellerà il dolore dei mesi scorsi ma almeno aiuterà – si spera – ad alleggerire le menti segnate e l’anima.