L’ex ct della Nazionale italiana al Corriere dello Sport. “Il calcio a porte chiuse è come un teatro vuoto, la differenza la fanno le personalità”
L’ex commissario tecnico della Nazionale italiana, Arrigo Sacchi, in passato già sulla panchina del Parma, si mostra favorevole alla ripresa nel corso di una lunga intervista al Corriere dello Sport. “Se la curva dei contagi non risale, io penso che si debba ripartire. Sono un ottimista, spero che l’epidemia ci darà una tregua e magari a settembre sarà anche possibile riaprire gli stadi. Calcio a porte chiuse? Come un teatro vuoto. Ti viene paura. La differenza la fanno le personalità”.
RIVOLUZIONE. “Per uscirne ci vuole fiducia ma noi italiani siamo inclini a diffidare. Ci troviamo dentro a una rivoluzione che ci impone di cambiare. Dovremo essere meno avidi, meno invidiosi e più rispettosi dell’ambiente. Se vuoi tenere il passo, devi accettare di cambiare tenendo fermi solo due punti: la cultura e lo stile. E, a dir la verità, non ne abbiamo molto“.
STRESS. “Lo stress è stato fino a un certo punto il mio plusvalore. Poi è arrivato il momento in cui non lo controllavo più. E mi sono dimesso dal Parma, rinunciando a uno stipendio di lusso. Ma chi punta a lasciare il segno non può pensare al denaro“.