Dalla Gismondo a Pregliasco passando per Andreoni e Tinelli sono tutti concordi alla ripresa del calcio. “Strumenti di controllo efficaci”
Tornare a giocare si può. Lo sostengono in coro medici e virologi, i cui pareri autorevoli sono stati raggruppati e riportati dal Corriere dello Sport. Fiducioso il virologo dell’università degli studi di Milano, Fabrizio Pregliasco. “Adottando la massima precauzione il calcio può ripartire a metà oggi, perchè oggi esistono strumenti di controllo e monitoraggio a risposta rapida che all’inizio della pandemia non esistevano“. Il modello tedesco è preso come esempio da Massimo Andreoni, docente di malattie infettive all’università Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società Italiana di malattie infettive. “In Germania, se si individuano positivi sono previsti tamponi per tutti e isolamento di quattordici giorni solo per i positivi. E’ solo un problema di test, occorre pianificare una batteria periodica di tamponi a cui sottoporre i giocatori“.
OTTIMISMO. A loro si accoda Marco Tinelli, consulente per le malattie infettive dell’Irccs Auxologo di Milano. “Oggi sono ottimista: vedrete che se riparte il calcio ci saranno pochissimi contagiati. Saranno eventi sporadici“. Favorevole anche la virologa dell’università degli studi di Milano e direttrice del laboratorio di microbiologia clinica, Maria Rita Gismondo, che azzarda un paragine con i concerti. “Non capisco perchè esistono tanti timori per riaprire al calcio e non si hanno le stesse preoccupazioni nell’autorizzare uno spettacolo concertistico all’aperto. Le regole per la sicurezza, distanziamento e mascherine obbligatorie valgono per uno stadio come per gli spettatori dell’opera“.