L’esterno del Parma, nativo di Legnago: “Pensavo ai miei genitori, ai nostri cari che non sono qui fisicamente con noi e ovviamente pensavo a nostro figlio”
“Io sono nato vicino Milano, Un po’ di paura c’è stata, soprattutto quando è iniziato tutto questo. Pensavo ai miei genitori, ai nostri cari che non sono qui fisicamente con noi e ovviamente pensavo a nostro figlio”. Matteo Darmian è a Parma, in isolamento con la famiglia. Come tutti aspetta la ripresa, se ci sarà, continua a lavorare: si allena, si gode la famiglia e come tutti non vede l’ora che finisca. Tra ansie, paure e speranze, il terzino ex Manchester United racconta a ParmaToday.it il suo momento.
ISOLAMENTO – “In isolamento si ha più tempo per stare con la famiglia. Io sono qui a casa con mia moglie e con il piccolo che riempie di per sé la giornata. Ti tiene attivo, ti fa fare mille cose e divertire un sacco. In questo periodo si ha più tempo per stare con loro e riscoprire quelle piccole cose alle quali magari si fa meno caso”.
PARMA-SPAL – “E’ stata una partita surreale. Già giocare a porte chiuse non è facile, in più tutta la confusione che si è creata prima della partita non ha aiutato a restare concentrati. Poi abbiamo giocato, logicamente non pensi a tutto il resto. E’ andata male e purtroppo non siamo riusciti a fare punti importanti”.
STIPENDI – “Al di là del calcio io credo che stiamo vivendo sia in Italia che più in generale una situazione molto difficile. Mi risulta difficile pensare a qualcos’altro che non sia la situazione d’emergenza sanitaria che molti italiani stanno attraversando. In questo momento è questa la cosa che conta di più e sarebbe anche poco rispettoso parlare d’altro. Poi credo che in tutti i settori, calcio compreso, servirà buon senso e capacità di venirsi incontro da parte di tutti. Ma ci sarà tempo e modo per parlarne. Ora la priorità è un’altra“.