Il 5 aprile del 2003 il tacco di Adriano beffa Dida e regala il terzo successo consecutivo contro il Milan futuro campione d’Europa
Mutu scappa via sulla sinistra e mette al centro dove Adriano con un delizioso colpo di tacco beffa Dida e regala un prestigioso successo, il terzo consecutivo, contro il Milan futuro campione d’Europa. Il 5 aprile del 2003 la miglior coppia d’attacco, per numero di gol realizzati in una singola stagione, nella storia del Parma si caricò sulle spalle la squadra di Prandelli che sognava ancora di poter agganciare la zona Champions e alla fine si accontentò di un onorevolissimo quinto posto.
EQUILIBRIO. Ancelotti lasciò a riposo, almeno inizialmente, i vari Rivaldo, Rui Costa e Seedorf in un primo tempo all’insegna dell’equilibrio, in cui l’unica vera palla gol capitò allo scadere sui piedi di Mutu fermato dalla pronta risposta di Dida.
SCIUPONE. Di ben altro tenore la ripresa caratterizzata in avvio da due colossali occasioni sprecate da Inzaghi. Già al 4′ Serginho da sinistra lo servì col contagiri ma Superpippo, a porta spalancata, spedì clamorosamente alto sopra la traversa. Altrettanto grave, anche se meno evidente, il successivo errore dopo un liscio di Cardone che il numero 9 non riuscì a sfruttare appieno calciando a lato da buona posizione.
DELIZIA. Nemmeno il tempo di annotare la cinquecentesima presenza tra i professionisti di Benarrivo, subentrato a Bonera, che al 32′ del secondo tempo si decise la partita. Mutu trovò un’ampia prateria sulla corsia mancina e crossò rasoterra per l’Imperatore Adriano che bruciò Maldini e di tacco infilò il connazionale Dida siglando la sua tredicesima rete in campionato e facendo esplodere tutto il Tardini.
BRIVIDI. Solo allora si assistette alla rabbiosa reazione dei rossoneri che si riversarono generosamente in avanti. Il neoentrato Seedorf centrò in pieno l’incrocio dei pali poi pochi istanti più tardi Frey si oppose al tiro di Ambrosini e il tap-in vincente di Inzaghi fu vanificato dall’assistente Pisacreta che segnalò un fuorigioco inesistente.
FESTA GRANDE. Filippini di testa mancò il bersaglio nel recupero dopo l’ennesima sgroppata di Adriano, il “man of the match“, che quella sera fece rivivere i fasti di un tempo al popolo gialloblù. Il “maestro” Sacchi, direttore tecnico del Parma, rimandò l’allievo Ancelotti che si consolò in maggio con la conquista della sua prima Champions League.
PARMA-MILAN 1-0
Marcatore: 32′ st Adriano
PARMA (4-4-2): Frey; Bonera (30′ st Benarrivo), Cardone, Ferrari, Junior; Bresciano, Lamouchi, Barone, E. Filippini; Adriano, Mutu (45′ st Pierini). A disp.: Taffarel, P.Cannavaro, Montano, Porcari, Gilardino. All.: Prandelli
MILAN (4-4-2): Dida; Simic, Nesta, P. Maldini, Costacurta; Gattuso (37′ st Tomasson), Pirlo (16′ st Seedorf), Ambrosini, Serginho; Shevchenko (1′ st Rivaldo), Inzaghi. A disp.: Abbiati, Chamot, Laursen, Rui Costa. All.: Ancelotti
Arbitro: Farina di Novi Ligure
Note: Spettatori 25600 circa. Espulso al 48′ st l’allenatore Prandelli (P) per proteste. Ammonito Simic (M). Calci d’angolo: 5-6 per il Milan