Il virologo: “Spero proprio che il 2020-21 sia una stagione bella dall’inizio, ma non escludo che in qualche modo si completi anche questa”
Dopo giorni passati a discutere sulle date dei possibili recuperi, sulla chiusura del campionato, su quando fare disputare la Coppa Italia, la Serie A ha toccato con mano la paura del coronavirus dopo i casi di contagio che hanno riguardato il difensore della Juventus, Daniele Rugani, e l’attaccante della Sampdoria, Manolo Gabbiadini. La prima conseguenza è che l’intera rosa bianconera e quella doriana, oltre che quelle di Inter e Verona, sono finite in quarantena. La seconda è la consapevolezza che questo virus, pericoloso e aggressivo, non risparmia nessuno, come sottolineato dal professor Roberto Burioni, virologo dell’Università Vita-Salute San Raffaele.
“Molti hanno vissuto nell’illusione che atleti iper-allenati e iper-controllati potessero, non si sa come, resistere – ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport -. Ma questo virus contagia tutti. E dico tutti, giovani, bambini, anziani e pure giocatori di calcio nel pieno della carriera e delle forze. Chiaramente, poi, le conseguenze negli anziani o in chi è debilitato possono essere diverse: io spero che Rugani e Gabbiadini guariscano ed è lecito pensare che sarà così. Il problema, semmai, è che possono aver contagiato altri“.
“La situazione, però, è ora sotto gli occhi di tutti e lo sport ha capito: non era pensabile giocare col pubblico ed è stato sacrosanto fermare il campionato. È pericoloso anche gareggiare a porte chiuse perché quelli che giocano, lo abbiamo visto, possono essersi infettati da qualche parte – ha aggiunto Burioni -. Quando si tornerà a giocare? Spero proprio che il 2020-21 sia una stagione bella dall’inizio, ma non escludo che in qualche modo si completi anche questa: non possiamo fare previsioni, sappiamo troppo poco di questo virus. Ogni decisione passa solo dagli sviluppi della pandemia nel mondo. Mi concentro su quella, non sul calcio giocato che può attendere“.