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Numeri da sogno: ora sotto con il mercato

D’Aversa chiede un giocatore per reparto. Priorità al centrocampista, ma servono anche un difensore e un esterno sinistro

41 punti in 36 partite, più di uno a gara, 48 gol fatti, una salvezza raggiunta senza grossi rischi, solo con qualche patema di troppo a fronte di un girone di andata super. Questi i numeri di un anno solare fantastico, quello che si è concluso con l’ultima partita del decennio, quella che ha strappato a Roberto D’Aversa un mezzo sorriso e gli ha permesso di tirare un bel sospiro di sollievo alla fine di una gara – con il Brescia – che ha visto i suoi esultare all’ultimo minuto con un gol che ha acciuffato per i capelli un punto d’oro. A questi numeri, che diventano da capogiro se si associa l settimo posto in classifica, va aggiunta una partenza sprint che meglio non si poteva neanche immaginare segnata da numeri molto positivi: 24 gol fatti, 20 subiti, quinta miglior difesa del campionato di Serie A, posizione di privilegio.

Per fare meglio dobbiamo andare al 2009/2010, quando con Guidolin al timone i punti erano ventotto. Guai a pensare però a quello che si è fatto: in mezzo alla selva di difficoltà che sta attraversando D’Aversa, il Parma pieno di cerotti adesso stacca la spina e vola in vacanza. Da Tenerife, la confort zone di Roberto D’Aversa dove il tecnico si ricaricherà in vista del rientro, l’allenatore sicuramente vorrà cercare di tenere sotto controllo la situazione, cercare di capire come si evolve il riposo dei suoi soldati e ripensare – con un po’ di rammarico e con tanta positività per come è finita – a un secondo tempo (quello con il Brescia ndc) lasciato un po’ agli avversari.

Sembra che il piano di D’Aversa, al netto delle difficoltà dettate dagli infortuni, sia tramontato quando Gervinho al 55’ ha alzato bandiera bianca e si è tirato fuori dalla ‘lotta’. Senza l’ivoriano i crociati non sono riusciti più a ripartire, nessuno che dettava il cambio di passo, né qualcuno che tenesse il pallone per far salire la squadra per tentare qualche raid dalle parti di Joronen. Ma la tenacia del Parma, costruito a immagine e somiglianza del suo allenatore, ha premiato ancora una volta una squadra che non ha smesso di crederci, come a Napoli, e ha trovato il gol del prezioso pareggio firmato da un giocatore, Alberto Grassi che – a tutti gli effetti – potrebbe essere considerato un nuovo acquisto.

Perché anche nella partita contro il Brescia, il centrocampo è sembrato essere il reparto più in difficoltà di una squadra che, ridotto all’osso – e Brugman centravanti è l’esempio lampante di una difficoltà immane, mascherata solamente dai 25 punti in classifica – sta facendo cose straordinarie. E’ scritto infatti nei numeri di un campionato fantastico che, dopo il Cagliari, sicuramente vede il Parma tra le sorprese. E per continuare così, evitando inciampi che hanno messo a nudo i limiti della squadra l’anno scorso nel girone di ritorno, bisogna prima recuperare tutti gli effettivi, a cominciare se possibile dagli attaccanti, poi puntellare una rosa che ha ancora bisogno di qualche innesto per allungare una coperta che è diventata con il passare del tempo una trapunta. Utile nei giorni dove il sole è alto, ma che potrebbe non servire quando l’inverno si farà rigiro.

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