Gli infortuni hanno spalancato le porte a gente come Dermaku, Cornelius e Sprocati che si è fatta trovare pronta nel momento del bisogno
Il gruppo più forte dell’emergenza. Quasi uno slogan per il Parma che in questo primo scorcio di stagione ha dovuto far fronte, così come lo scorso anno, ad una serie innumerevole di problemi fisici. In ordine sparso o meglio di reparto, Darmian, Laurini, Alves, Kucka, Grassi, Inglese, Karamoh e ora anche Gervinho hanno saltato alcune o molte partite per colpa degli infortuni. Eppure chi è stato chiamato in causa dalla panchina ha saputo rispondere presente nel momento di maggior bisogno.
TUTTI IMPORTANTI. Il capocannoniere della squadra è Andreas Cornelius, già a quota cinque reti, che alla vigilia del campionato era semplicemente l’alternativa di Inglese. Ma non si parla solo di contributi in termini realizzativi perchè anche Kastriot Dermaku, esordiente assoluto in serie A e sempre titolare nelle ultime cinque partite, si è dimostrato ampiamente affidabile in difesa non facendo rimpiangere un “totem” come Bruno Alves.
SPROCATI C’E’. Alla lista si è aggiunto Mattia Sprocati, che contro la Roma ha sostituito a freddo l’infortunato Gervinho riuscendo a sbloccare il risultato a metà ripresa. L’esterno, ex Lazio, è il nono giocatore crociato a trovare la via del gol, il quinto salendo dalla panchina. A testimonianza di una distribuzione eterogenea e del coinvolgimento totale di tutti gli uomini a disposizione di D’Aversa.
ESEMPIO. Un altro esempio eclatante è quello di Yann Karamoh, partito con enormi aspettative e in difficoltà, tra assenze e ritardi agli allenamenti, nei suoi mesi iniziali a Parma. Ebbene, prima dell’infortunio al legamento collaterale, anche il francese ha saputo ritagliarsi il proprio spazio segnando al debutto dal 1′ a San Siro contro l’Inter, sua ex squadra.
PROTAGONISTI. Fin dalla Lega Pro questo Parma si è rivelato capace di esaltarsi oltre misura nelle situazioni più critiche. Ora che la qualità della rosa è aumentata rispetto al passato, il discorso si può allargare anche all’incidenza di chi ha saputo attendere in silenzio il suo turno. Comprimari o seconde linee che nelle previsioni di fine estate non rappresentavano certezze assolute. E adesso, che hanno sfruttato l’occasione, possono godersi a pieno titolo le luci della ribalta. Non sarà il quarto d’ora di celebrità di Andy Warhol ma tutti si sentono protagonisti allo stesso modo.
