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Genio e sregolatezza, il mezzo secolo di Tino

Compie cinquant’anni uno dei campioni più amati dai tifosi del Parma che nel suo stile inconfondibile regalava capriole ed eccessi

Chissà come starà festeggiando in queste ore Faustino Asprilla, nato il 10 novembre del 1969 a Tulua, che proprio oggi compie cinquant’anni. Mezzo secolo di vita tra eccessi e caprioli del funambolo colombiano, uno dei giocatori più amati nella storia del Parma.

CAPRIOLE. Che hanno imparato ad apprezzarne in fretta le sue straordinarie qualità e la particolare esultanza a testa in giù fin da quando nell’estate del 1992 sbarcò in Italia. Tra le prodezze memorabili resta scolpita nella mente la punizione all’incrocio che il 21 marzo ’93 ammutolì San Siro e pose fine alla striscia record di 58 partite d’imbattibilità del Milan di Capello. E ancora la tripletta al Torino, il gol a due tocchi contro la Samp direttamente su rinvio del portiere Ballotta, la serpentina con il Napoli e la doppietta al Vicente Calderon che piegò in rimonta l’Atletico Madrid e mise una seria ipoteca sull’accesso alla finale di Coppa delle Coppe a Wembley.

ECCESSI. Già, proprio quella partita che Tino non giocò perchè tornò qualche settimana prima dalla Colombia con una misteriosa ferita al polpaccio (si scoprì in seguito, in via non ufficiale, causata da un calcio dato all’autobus). Uno dei tanti episodi controversi di un personaggio mai banale, spesso sopra le righe che ebbe diversi problemi giudiziari dovuti all’alcool e all’uso improprio delle armi a tal punto da finire in carcere nel 2008 per aver sparato ad un vigilante. Scala aveva deciso di usare bastone e carota, Tanzi lo trattava come un figlio ma in fin dei conti il “Cobra” era fatto così e tutti lo adoravano nei suoi eccessi.

RAPPORTI VERI. A Parma tornò per un anno e mezzo, dal gennaio ’98 all’estate del 1999 vincendo, seppur da comprimario, altre due Coppe. Ma il rapporto con la città ducale è rimasto fortissimo. Non appena gli impegni glielo consentono (attualmente gestisce in patria una scuola calcio e l’attività allo zuccherificio San Carlos) si rivede dalle nostre parti a salutare gli amici “storici”. Tra i quali gli ex compagni Apolloni, Melli, Osio, Ballotta e Ginetto della pasticceria D’Azeglio.  E allora tanti auguri Tino, qua nessuno ti dimenticherà mai.

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