“Così creiamo aspettative intorno al ragazzo, e gli manchiamo di rispetto. Darmian? Non c’è alcun dubbio sul valore del giocatore”
Si fa fatica a commentare una sconfitta con due gol di scarto dopo aver confezionato quindici tiri in porta e un sacco di occasioni da rete. “In Serie A non mi ricordo una partita del genere sotto la mia gestione – dice Roberto D’Aversa in conferenza stampa – abbiamo fatto un’ottima prestazione, ma il risultato finale non ci premia. La differenza oggi l’ha fatta la voglia di portare a casa il risultato. L’attenzione sulle palle inattive dipende anche dalla cattiveria. Il primo gol nasce da palla inattiva con lo sviluppo di gioco che ha cambiato la traiettoria. Tante situazioni si possono evitare anticipandole, in Serie A è fondamentale mantenere l’attenzione. E nel secondo gol la punizione era evitabile. I piccoli errori poi hanno influenzato il risultato finale. Non penso che sia una questione di mancanza di umiltà, nel momento in cui si decide di fare un calcio più propositivo ci sta correre dei rischi.
Ci sono dei numeri a nostro vantaggio, ma a me i numeri non piacciono. La prestazione c’è, la partita di oggi è stata influenzata non dal fatto che non siamo umili ma dalla mancanza di fame nei duelli personali. Non voglio neanche parlare della punizione di Bruno Alves, che se entra cambia la partita. O del terzo gol che abbiamo preso nel momento migliore. Siamo arrivati facilmente a concludere, cosa dovevamo fare? E’ mancata l’attenzione. Gervinho? Penso che abbia delle qualità devastanti, e che vada servito tra le linee con più continuità. Certo, oggi poteva fare meglio. Karamoh? Stiamo commettendo un grave errore. Intorno al ragazzo si stanno creando molte aspettative. C’è un allenatore che fa delle scelte. Kulusevski viene da una partita importante, ha fatto bene a Udine e ha giocato in Nazionale. In queste due settimane però anche Sprocati ha lavorato bene. Darmian? Ha fatto un’ottima gara con qualità per tutti i novanta minuti. Sullo sviluppo lavoriamo durante la settimana per preparare tutte le situazioni. Abituamoci al Var. Giusto o sbagliato bisogna accettare. E’ giusto che ci sia, accettiamo più volentieri l’attesa che l’errore. Ma non può sostituirsi all’arbitro, che secondo me deve decidere la gara”.
