“Non ho nulla da dire a riguardo. Al calcio ho sempre dato tutto, anche a La Spezia. All’interno di una stagione per me complicata”
Da queste parti Gilardino è quasi un mito. Sicuramente un giocatore che ha lasciato molti ricordi, tanti gol e la celebre esultanza del violino: “Il violino è stato il mio primo grande amore – dice in una lunga intervista rilasciata a Gianlucadimarzio.com – legato ai miei bellissimi ricordi a Parma. Eravamo a cena io e Marchionni e ci è venuta l’idea: dal prossimo gol lui mi avrebbe fatto l’inchino e io il gesto del violino. Da lì è nato un po’ tutto“.
Alberto Gilardino però è ricordato con grande piacere anche per la notte di La Spezia, dove il 18 maggio dello scorso anno, i crociati festeggiarono uno storico ritorno nella massima serie. A causa di un rigore sbagliato si è infortunato, e c’è chi gli rinfaccia qualcosa ancora oggi: “Non ho nulla da dire a riguardo. Al calcio ho sempre dato tutto, anche a La Spezia. All’interno di una stagione per me complicata: sono arrivato a ottobre senza preparazione con la squadra, con diversi problemi fisici e al mio primo anno di Serie B. Eppure ho lasciato un segno importante anche lì. Ma è soprattutto come uomo che mi hanno apprezzato. Ancora oggi dirigenti e calciatori dello Spezia mi chiamano per complimentarsi e parlare con me. Poi i rigori si sbagliano, mi è capitato tante altre volte. Ho fatto una carriera straordinaria, sinceramente non avevo bisogno di costruirmi un finale diverso. Mi sono guardato dentro e mi son detto che era arrivato il momento. Meglio decidere da sé, piuttosto che arrivare a far decidere gli altri”.