Il polacco di fatto ha sbarrato la strada nel Napoli al centravanti del Parma che in provincia si sta confermando a livelli altissimi
Il Corriere del Mezzogiorno si sofferma sul confronto tra i due centravanti di Parma e Napoli. Arkadiusz Milik da una parte, Roberto Inglese dall’altra, compagni di squadra per un breve periodo nel ritiro estivo di Dimaro ma ora avversari seppur dagli obiettivi differenti. Il polacco, che all’andata chiuse i conti con una doppietta, finora ha segnato dodici reti in campionato ma nelle ultime giornate si è un po’ fermato, l’ex attaccante del Chievo, entrato nel giro della Nazionale, è già a quota 8 e sta trascinando, assieme a Gervinho, i ducali verso la salvezza.
Il suo futuro, lui che è di proprietà degli azzurri, rappresenta ancora un’incognità e sarà ridiscusso solo a fine stagione ma intanto ha la possibilità di mostrare quanto vale a De Laurentiis, che battezzò in 85 milioni il costo del cartellino, e Ancelotti. Proprio il tecnico di Reggiolo, che nelle prime uscite lavorava sul 4-3-3 fedele a Sarri e alla squadra, concesse il via libera alla partenza in prestito di Inglese salvo poi forse pentirsene quando già in settembre, all’indomani del pesante ko di Genova con la Samp, scelse il 4-4-2 come modulo base che prevede l’utilizzo di due punte più vicine tra di loro.
Un’idea di gioco che sta esaltando le caratteristiche di Milik che prima degli stop di Firenze e al San Paolo contro il Torino aveva timbrato il cartellino otto volte nelle precedenti otto partite disputate, comprese le doppiette a Bologna e Frosinone e le reti decisive nel finale sui campi di Atalanta, da subentrante, e Cagliari. Appena inferiore il rendimento di Bobby, che a cavallo tra dicembre e gennaio era riuscito a siglare quattro gol di fila, illusori i due alla Spal, ma ora è a secco da quasi un mese.
