Il fantasista dell’Ascoli racconta i terribili momenti di venerdì sera quando è stato tra i primi ad intervenire sul suo ex compagno al Parma esanime a terra
A distanza di tre giorni dall’incidente occorso a Manuel Scavone nei primi secondi di Lecce–Ascoli, poi rinviata a data da destinarsi, Amato Ciciretti racconta quei terribili momenti vissuti al Via del Mare e il suo pronto intervento che ha contribuito a salvare la vita al suo amico ed ex compagno al Parma. “Gli ho aperto la bocca mentre Mancosu gli estraeva la lingua. Inizialmente non mi ero reso conto di quanto stava accadendo poi ho visto Scavone con gli occhi girati indietro e mi sono allarmato. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella di dargli due schiaffi ma non reagiva. Gli ho aperto subito la bocca, la mandibola era serrata e quando ci sono riuscito mi ha dato due morsi. Allora ho provato a riaprirgli la bocca, tenendo indietro i denti e contemporaneamente Mancosu gli estraeva la lingua“.
SOTTO CHOC. “Sono rimasto molto colpito, ancor di più perchè con Scavone avevo giocato l’anno scorso a Parma. Gli ho mandato un messaggio di pronta guarigione. Il rinvio? Giocare con un compagno in condizioni così e, soprattutto, senza sapere come si sarebbero evolute le cose non era facile. Mi sono spaventato perchè, con gli episodi accaduti negli ultimi anni, è impossibile non pensare a fatti simili. L’importante è che sia finito tutto per il meglio“.