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La Gazzetta di Parma celebra il secondo successo di fila della truppa di D’Aversa che significa sesto posto solitario in classifica

APPLAUSI AL TARDINI. Quella raccolta contro il Sassuolo, battuto e scavalcato in classifica, è stata una vittoria meritata per i contenuti superiori espressi rispetto all’avversario. Un primo tempo all’arrembaggio a ritmi e intensità da Premier League e una ripresa più in controllo ma non inganni il 31% di possesso palla perchè, al di là delle statistiche, il Parma ha giocato bene. E si può godere l’inaspettato sesto posto solitario in classifica.

GARA IN DISCESA. Il primo gol, arrivato già al 6′, è figlio di un’azione studiata a tavolino: sventagliata da dietro di Bruno Alves a favorire l’inserimento di Barillà che di testa appoggia a Gervinho, il quale supera Consigli al secondo tentativo. Il raddoppio del capitano portoghese, al primo centro in maglia crociata, legittima il dominio dei padroni di casa che surclassano i frastornati neroverdi, colpiti a freddo.

VAR ALL’OPERA. Così a riaprire la contensa ci pensa un generoso rigore concesso per un atterramento di Alves ai danni di Babacar: l’arbitro Valeri conferma la decisione anche dopo il consulto al Var e dal dischetto l’attaccante senegalese spiazza Sepe. Pochi minuti più tardi è il sospetto tocco col braccio di Bastoni, peraltro già ammonito, a creare altre polemiche ma questa volta il direttore di gara, rivedendo le immagini a bordo campo, opta per l’involontarietà (la palla schizza prima sulla gamba).

GESTIONE NELLA RIPRESA. Meno furore e ritmi più compassati nel secondo tempo, in cui il Parma lascia le redini del gioco in mano al Sassuolo quasi mai pericoloso se non un paio di volte nel finale con Babacar e il neoentrato Matri. D’Aversa inserisce Biabiany e Gazzola passando alla difesa a 5 che chiude ogni varco e certifica tre punti strameritati nel derby emiliano.

SEMPRE PIU’ IN ALTO. Tre anni fa il Parma era nei Dilettanti e ora si ritrova in zona Europa League. Una scalata da sogno, che nessuno poteva ipotizzare nell’estate del 2015 e per la quale, come sottolinea la Gazzetta di Parma, a qualcuno bisognerebbe erigere un monumento.

 

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