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Pecchia è già nella storia del Parma americano

Con sei risultati utili consecutivi è l’allenatore con la striscia di partite senza sconfitta più lunga dell’era Krause

Il momento magico del Parma si staglia imperioso e copre le difficoltà iniziali della squadra di Pecchia, che ora vola e domina gli avversari. Ultimo a farne le spese, domenica pomeriggio, il Brescia. La vittoria per 2-0 sulle rondinelle ha permesso al club di Krause di sedersi al tavolo delle grandi che partecipano alla corsa per la Serie A. E questo stato di grazia è scritto nei numeri: quelli non mentono mai, al di là delle teorie più fini. Il cambio di rotta è impresso negli 11 gol nelle ultime 9 partite, dove il Parma ha perso una sola volta (contro il Como) totalizzando 18 punti. Nelle ultime sei gare porta in dote 14 punti, 2,3 di media. Solo il Genoa, che di recente ha staccato il biglietto per la Serie A come avrebbe dovuto fare il Parma ai nastri di partenza, ne ha totalizzati di più: 15. E finalmente si vede anche quella continuità di cui si va dicendo da inizio anno. È la terza vittoria di fila al Tardini, troppo spesso terra di conquista per squadre come Spal e Ascoli, ma oggi fortino come all’inizio dell’avventura di Pecchia, il vero demiurgo che ha dato a un insieme di giocatori la forma decisa di una squadra in cui ognuno sa quello che deve fare e ogni giocatore lotta per l’altro con il fine di raggiungere l’obiettivo comune.

Il Parma è salito al sesto posto (ha gli stessi punti del Cagliari), è sicuro di partecipare ai prossimi playoff e aspetta di sapere solo contro chi. Ha mangiato 9 punti al Pisa in nove giornate, lasciandoselo dietro. Ha allungato a sei la serie delle partite senza sconfitte, record di striscia positiva da quando c’è Krause alla presidenza. Iachini l’anno scorso si era fermato a cinque partite consecutive senza perdere. Un risultato che proietta Fabio Pecchia già nella storia a stelle e strisce del Parma. Dei cinque allenatori di KK, lui è quello che ha totalizzato più punti: 54, 5 in più rispetto ai 49 con i quali chiuse la stagione la squadra l’anno scorso. E ci sono ancora due partite da disputare. Una striscia densa di rimpianti, se si pensa che sarebbe bastato avere i quattro punti che il Benevento si è preso meritatamente tra andata e ritorno per essere soli al quarto posto. Rimpianti che aumentano se si guarda al girone di andata. Ma non c’è tempo di andare a ritroso, c’è solo da pensare al futuro che per Pecchia vuol dire Spal. Nella testa dell’allenatore c’è già il pensiero dei playoff, ma non lo ammetterà mai pubblicamente: serve per tenere tutti sulla corda. Proprio ora che ha toccato l’orgoglio dei suoi riuscendo a imporsi anche dal punto di vista mentale, Pecchia non può permettersi di cadere. Il suo lavoro brilla, soprattutto se si guarda alla concretezza con la quale Benedyczak fa le cose: niente più cambi di ruolo, fisso sull’esterno, il polacco sta ritrovando prestazioni e gol: ha segnato contro il Brescia la sua prima doppietta italiana, ha preso parte a 6 reti (5 gol, un assist) nelle ultime sei gare di campionato: tante quante nelle precedenti 42 di Serie B e ha segnato più del doppio dei gol rispetto al suo primo anno. Una crescita che fa felice anche il club che, in caso di vendita, realizzerebbe una grande plusvalenza. Intanto se lo gode nel suo momento magico.

 

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