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Pecchia: “Oggi ho visto una squadra presente”

L’allenatore del Parma in conferenza stampa: “I bilanci facciamoli alla fine, la classifica va guardata l’ultimo giorno”

Le dichiarazioni dell’allenatore crociato Fabio Pecchia, rilasciate al termine della partita Parma-Genoa, valida per la ventitreesima giornata del campionato Serie BKT.

“Oggi abbiamo giocato meglio di Perugia, è stata una partita diversa nelle due fasi. Bella partita, complimenti a tutti i ragazzi, abbiamo ottenuto un risultato e ce lo teniamo stretto“.

LA SQUADRA E GLI EPISODI
“Mihaila? Mi sento di stare molto vicino a Vale, per me è stata una pugnalata, vedremo quale sarà la situazione. Vazquez? Oggi ho visto una squadra presente, al di là di Franco. Ingressi importanti in corsa, uno spirito straordinario e la linea difensiva che ha tenuto a bada un reparto offensivo di tutto rispetto. Al di là degli individui, dei singoli, quando questa squadra esprime dei valori sul campo è tutta un’altra musica. Benek? Può attaccare la porta da una posizione centrale o da una posizione esterna, è in grado di farlo in entrambi i casi. Tutti i gol che fa li realizza da una posizione defilata, attacca la porta con forza e con violenza. E bene anche l’atteggiamento nel lavoro che ha fatto, mi è piaciuto in tutte e due le posizioni. Zanimacchia? La migliore prestazione di squadra sarà sempre la prossima, mentre Zani ha un ruolo definito, un giocatore di fascia, mi ha consentito di avere un ruolo definito e poter mettere altri giocatori nelle migliori condizioni di potersi esprimere”.

IL CAMPIONATO DI SERIE B
“I bilanci facciamoli alla fine, la classifica va guardata l’ultimo giorno. Le altalene sono all’ordine del giorno, noi dobbiamo continuare a costruire, a dare forza a questa mentalità, a questa identità forte. Tre partite, al di là di Cosenza, abbiamo subito due tiri in porta. E a Cosenza la prestazione che passa negativamente, perché c’è stata la sconfitta. Di questo dobbiamo essere consapevoli. Ci sono ancora grossi margini di miglioramento
Non parlo di Cosenza e basta, parlo del mercato e di tutte le situazioni. La mancanza di fiducia nel gruppo in quello che era, siamo partiti da una grandissima prestazione a Milano e siamo tornati a casa senza nulla, poi a Bari una scoppola. Questi giorni sono stati utili a tutti e dobbiamo farne tesoro. Abbiamo tanto davanti perché questo campionato è la dimostrazione che ogni cosa è aperta“.

LA COSTRUZIONE DEL LAVORO
“Noi dobbiamo lavorare, se avessimo tenuto questo atteggiamento il nostro percorso, come la classifica, sarebbe stato diverso. C’è la voglia, anche nei momenti in cui tutto sembrava pensare in modo differente, perché il gruppo lavora con grandissima applicazione, con attenzione e con atteggiamento. Mi fa ben sperare questo di avere quella voglia di continuità e riproporre questo tipo di prestazione con più tempo. Questi 15-20 giorni sono stati molto formativi per tutti. Creare una mentalità vincente ci vuole del tempo, per quello che è passato anche l’anno scorso. La squadra deve lavorare e noi sappiamo dove dobbiamo andare a farlo, per creare quella mentalità vincente e andare a riproporla. E volerne un’altra. Quello fa parte dell’evoluzione di una squadra, perché lo abbiamo dimostrato, questa squadra quando vuole ha fatto prestazioni di livello contro chiunque. Li vedo allenare, li vedo giocare, sul campo hanno dimostrato di fare cose importanti. Qualche vostro collega (giornalista), ieri in sala stampa, diceva che mi dovevo lamentare del mercato: ma io ho fiducia nel gruppo, in quello che vedo quotidianamente, ho fiducia nei ragazzi non solo dopo oggi. Ma anche quando ci sono delle prestazioni che non sono di un certo livello”.

I TIFOSI
“Ero sicuro che se avessimo fatto una prestazione così, avremmo avuto lo stadio dalla nostra parte. Questo c’è stato. Hanno avuto subito la sensazione che la squadra aveva voglia di fare, il pubblico ci è stato vicino fin dall’inizio. Lo trovo normale, legittimo e naturale volere qualcosa di più. Ma noi siamo i primi a volere questo, i primi delusi quando siamo venuti meno eravamo noi. Il passo dobbiamo continuare a farlo noi con il pubblico“.

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