Il presidente americano cerca una nuova figura dopo l’addio di Ribalta. Intanto avanzano Pederzoli e Notari
Il vuoto di potere in casa Parma è aumentato dopo le dimissioni da responsabile dell’Area Tecnica di Javier Ribalta. E’ diventato una voragine, visto che il sistema verticistico messo in piedi dal presidente Kyle Krause a inizio anno è saltato completamente per aria. Con Jaap Kalma sollevato dall’incarico in dicembre, dopo oggi manca anche chi guida il ramo sportivo dell’azienda. Un bel problema per KK che nelle scorse ore, attraverso i suoi uomini, si era attivato per cercare disperatamente di stringere contatti con Giovanni Sartori, ormai vicinissimo al Bologna e in attesa dell’ufficialità. I consulenti del presidente dall’Iowa hanno fatto un tentativo anche nelle scorse ore per affidare all’ex demiurgo dei miracoli Chievo e Atalanta la poltrona lasciata vacante dal dimissionario Javier Ribalta, ma sembra non ci siano le condizioni per portare a termine l’operazione.
Per ora, a guidare l’area tecnica saranno due uomini di Ribalta che hanno lavorato al suo fianco da inizio anno. Mauro Pederzoli già direttore sportivo del Parma e Massimiliano Notari, capo scouting crociato che avanza di un gradino. In attesa di trovare eventualmente una nuova figura che potrebbe essere quella di Filippo Fusco (tra le altre), direttore sportivo che ha lavorato con Fabio Pecchia alla Juventus Under 23 per tre anni. La corsa per riempire la poltrona è appena cominciata, l’urgenza di Krause è adesso quella di dare un segnale positivo all’ambiente dopo lo scossone e l’uscita improvvisa di Javier Ribalta. Che non pregiudica l’arrivo di Fabio Pecchia. L’allenatore è d’accordo con il Parma su tutto, praticamente. Servono i tempi tecnici necessari per formalizzare la separazione con la Cremonese, società alla quale è legato da un contratto che scade nel giugno del 2023. Mera burocrazia, dopo di che ci sarà il passaggio con tanto di firma e ufficialità – salvo clamorosi ripensamenti – che sanciranno il matrimonio tra Pecchia e il Parma per i prossimi due anni. In attesa di un nuovo Managing director corporate.