Il direttore dell’area tecnica del Lecce: “In Italia abbiamo preso i tre attaccanti. Costo complessivo 550 mila euro, il cartellino di Strefezza”
“Le idee creano fantasia”. Lo ha detto Pantaleo Corvino in un’intervista a Il Corriere dello Sport, con il direttore dell’area tecnica del Lecce che ha spiegato la sua strategia vincente. “Il Lecce di oggi è molto diverso da quello di due anni fa. Più simile a quello nel quale ero arrivato nel 98. Quando il club. è retrocesso si è trovato senza patrimonio tecnico, a causa dei tanti giocatori arrivati in prestito, con un settore giovanile da ricostruire e privo di competitività economica. Perché avevamo e abbiamo a che fare con proprietà di alto profilo: Benevento, Cremonese, Brescia, Pisa e Monza. Li abbiamo battuti, significa che il nostro sistema funziona. Io ho fatto quello che mi era già riuscito più di vent’anni fa. Abbiamo ristrutturato il settore giovanile, consolidato la prima squadra. Lavoro sulle strutture e sugli impianti. Con soldi scarsi e molto impegno, sopratutto sui mercati esteri e poco frequentati. Basta conoscessi. In Italia abbiamo preso i tre attaccanti, Coda che ha vinto due volte il titolo di capocannoniere, Strefezza, e Di Mariano. Costo complessivo 550 mila euro, il cartellino di Strefezza”.