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Krause: “Parma avrà uno stadio a misura della città”

Il presidente in conferenza stampa: “Vogliamo ridurre l’impatto ambientale al massimo. Sono state apportate alcune modifiche al progetto iniziale. Speriamo di avere in fretta l’autorizzazione”

Parma avrà uno stadio su misura, all’altezza della città, una costruzione che sicuramente non sovrasterà la sua dimensione“. Il presidente del Parma Kyla Krause ha fatto una promessa e, a scanso di equivoci, l’ha fatta anche per rispondere un po’ ai dubbi disseminati in questi mesi. Il progetto stadio va avanti e per ora senza intoppi. Anzi: sono state apportate alcune modifiche al progetto iniziale, per un impianto più smart e più sotenibile possibile. “Sarà il prossimo consiglio comunale a mettere la parola fine a questo iter – spiega il vice sindaco Marco Bosi in conferenza stampa – e quindi andrà verso questa direzione il primo passo della prossima amministrazione. Bisogna ultimare le modifiche alle quali si sta lavorando, se ne parlassimo oggi la gente avrebbe in mente ancora l’ultimo progetto”. 

Uno degli aspetti rivisti dal Parma e da Krause, assieme all’amministrazione comunale, è quello che riguarda la mobilità. “Abbiamo un’idea – precisa Krause – poi bisogna parlare un po’ per raccoglierne altre e portarle a convergenza. Dall’evoluzione di quelle idee si arriverà a un progetto più definito. Parliamo non di destinazione da raggiungere ma di percorso da fare. Se guardiamo all’impatto ambientale, all’inizio del progetto non sapremo mai quale sarà questo impatto. Solo strada facendo capiremo quanto sarà impattante ed eventualmente si cercherà di ridurre al massimo l’impatto. Speriamo di avere l’approvazione quanto prima possibile per cominciare. Ormai parliamo di questo stadio da 12 mesi, continuiamo a diventare sempre più smart nello sviluppo delle idee: noi vorremmo uno stadio che sia a misura di questa città. Il processo che è stato messo in piedi da davvero a tutti l’opportunità di fornire delle indicazioni affinché diventi il progetto migliore. Vorrei dire che quando si guardano le immagini dei rendering generati dal computer non sempre riflettono con perfezione quella che è la realtà. Le attività commerciali? Io credo molto nel concetto di fare acquisti locali, nei negozi di vicinato, possiamo immaginare le strutture che ci saranno. Qualcosa che rappresenti la città e la regione, qualcosa che possa essere in sinergia con la squadra di calcio. Qualcosa che sia una palestra, un centro di fisioterapia. Forse una gelateria, un museo. L’idea è quello di rendere il luogo il più accessibile possibile ai mezzi di trasporto. Tramite la bicicletta, il monopattini, o raggiungere lo stadio a piedi. L’accessibilità serve a rendere il meno invasive possibili le cose. L’idea è quella di fare qualcosa da zero, per migliorare l’accessibilità per renderla migliore di quanto non lo sia attualmente

Sapete che io parlo del mio impegno, di quello della mia famiglia per questa città. Io ho una vita benedetta, ho avuto cinque figli e due nipoti, un’azienda che è famigliare ed è un’azienda che mi permette di lavorare nel tempo. Io vorrei costruire uno stadio meraviglioso per Parma, cercando di promuovere e migliorare quello che c’è intorno allo stadio e intorno alla città. Vorrei che si utilizzasse più di venti giorni all’anno. Il luogo dove si trova oggi lo stadio è perfetto per la città per creare quell’energia, quella positività che serve a sviluppare quello che si può creare intorno alla struttura. Vogliamo lavorare insieme alla città per questo processo, per riuscire ad avere questa meravigliosa struttura per la città e per la comunità, la migliore per il Parma calcio. E’ importante per la città e per la mia famiglia proseguire verso questa direzione. Parliamo di innovazione, ambiente e clima, principi importanti per la mia azienda e per la mia famiglia. Io penso di avere l’opportunità unica di avere la disponibilità dei fondi del Pnrr. Parliamo tanto dela responsabilità sociale delle aziende, che hanno a che vedere con l’inclusione. 

Vogliamo sviluppare un progetto inclusivo per la gente di Parma. Voglio rassicurarvi sul fatto che faremo di tutto perché sia un progetto sostenibile, fattibile e inclusivo. E’ il tempo giusto per parlare di inclusione se pensiamo a quello che sta accadendo in Ucraina. Quello che accade ci ricorda in modo molto violento che l’inclusione è qualcosa che noi vogliamo fare a tutti gli effetti. Non vediamo l’ora di riuscire a portare avanti questo progetto, speriamo che il processo decisionale sia il più veloce possibile. Le correzioni al progetto? C’è una differenza tra la percezione dei volumi e quella che è la realtà. Noi vogliamo costruire una struttura che non sovrasti la città, che si inserisca bene al suo interno. Anche l’aspetto della mobilità è cambiata nel corso del tempo, si tratta di un processo che tende a includere i feedback che provengono dai vari portatori di interesse: amministrazione, cittadini, tutti quelli che hanno a cuore il tema“. 

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