Secondo quanto riportato da parma.repubblica.it, la società potrebbe rivolgersi a un altro soggetto privato
Dal punto di vista sportivo non è certo un buon momento per il Parma, che nelle ultime quattro partite ha raccolto solamente due punti. Pochi per alimentare i sogni di gloria sbandierati in estate. Il piano Krause sta naufragando senza se e senza ma, a dispetto di una classifica che resta brutta ma corta: tiene banco il progetto stadio, che l’imprenditore americano sta cercando di portare avanti assieme all’aiuto del Comune.
“In attesa che la delibera sull’interesse pubblico dell’opera faccia capolino in commissione consiliare (seduta prevista il 3 dicembre) e successivamente in Consiglio comunale, il club ragiona sulla possibilità di prendere una strada nuova nella fase della progettazione definitiva“. Scrive così parma.repubblica.it, affermando che “si verrebbe così a costituire una associazione temporanea di impresa fra il Parma Calcio e un partner edile con il quale partecipare alla gara comunale per la realizzazione del progetto. Dopo la prospettata dichiarazione di pubblica utilità, il Comune potrà emanare un bando aperto anche ad altri concorrenti, le cui eventuali proposte progettuali migliorative potrebbero favorirne l’aggiudicazione dei lavori. La presenza di un Ati fra il club e il costruttore darebbe maggiori tutele giuridiche e garantirebbe una prelazione“.
“È una strada che conosciamo e che stiamo valutando – confermano dalla società -. La legge Stadi la prevede. In fase di progettazione definitiva, per mantenere la prelazione, è consigliato e consigliabile presentarsi in Ati con una società che abbia le caratteristiche soggettive del costruttore. Siamo ancora in attesa del passaggio in Consiglio del pubblico interesse. Dopodiché valuteremo se continuare da soli o in Ati“. Si legge su parma.repubblica.it