Secondo La Gazzetta di Parma, D’Aversa non è più aziendalista, mentre Krause è inesperto
Roberto D’Aversa ha perso una delle sue più nitide caratteristiche: l’essere aziendalista. Lo scrive La Gazzetta di Parma, in edicola oggi. “Nei mesi di stop forzato – si legge sul quotidiano – dev’essersi macerato nell’insoddisfazione e da quando è tornato in sella sembra meno devoto all’idea di lavorare per gli obiettivi del club è più propenso a far emergere la sua personalità. Purtroppo questa graduale metamorfosi dà i risultati più esaltanti nelle conferenze stampa, ma costella di flop il cammino della squadra. La matematica non condanna ancora il Parma, a condannarlo e da un pezzo, è l’atteggiamento remissivo, la scarsa reattività nelle varie fasi della partita.” Non è bastato un ritiro dopo Crotone, il ritorno di D’Aversa, un ritiro prima del derby contro il Bologna, una sessione di mercato invernale. Niente.
“Si può criticare D’Aversa, sui modi, luoghi e tempi delle sue esternazioni, ma è difficile contestarne l’essenza. I Krause – scrive sempre La Gazzetta di Parma – hanno forse peccato di inesperienza, ma anche di supponenza perché se non sai ti affidi a chi sa. Le statistiche che così bene fotografano il rendimento di giocatori di baseball, football e basket nel calcio vanno più mitigate dall’occhio e dall’animo di qualcuno del mestiere. Non basta affastellare in rosa giovani, dal talento neppure troppo certificato e ancora meno serve farlo se così si va all’incontrario rispetto alla linea suggerita dal tecnico. Poi è chiaro che nel mercato di gennaio non è facile concretizzare le idee – si legge sul quotidiano – ma stavolta i ripieghi sono vistosamente lontani dagli obiettivi. Dal canto suo però, D’Aversa a questo punto, per il suo e nonstro bene, dovrebbe mettersi l’animo in pace e cominciare a far crescere quei giovani che possono farlo. Chissà che qualcuno non sbocci prima del previsto”.