L’ex fischietto internazionale svolge da quest’anno un ruolo di raccordo tra i club e la classe arbitrale. “La casistica deve essere più semplice”
Non si placano le polemiche per il mancato rigore assegnato all’Inter nella sfida tra i nerazzurri e il Parma che ha creato più di una discussione legata all’utilizzo del Var. Anche l’ex fischietto internazionale Gianluca Rocchi, che da quest’anno riveste un ruolo di raccordo tra i club e la classe arbitrale (una sorta di consulente delle relazioni istituzionali), ha detto la sua sulla tecnologia a La Gazzetta dello Sport. “Quando usare il Var? La risposta sarebbe facilissima leggendo il protocollo: quando c’è un “chiaro ed evidente errore”. Ma in queste quattro parole c’è tutta la difficoltà che un Var può trovare nel suggerire una review perché è talmente soggettivo il “chiaro ed evidente errore”… Certamente, e questo è ciò che deve fare una commissione e dobbiamo cercare di fare tutti insieme, più rendiamo chiara e semplice la casistica e più sarà facile per gli arbitri e gli stessi calciatori ritrovarsi al suo interno“.
SPIEGAZIONE AL PUBBLICO. “Vorrei creare un appuntamento fisso, non so in che cadenza ancora. In Bundesliga usano Twitter: è un’idea positiva, per noi sarà fondamentale avere la sala Var a Coverciano e mi auguro arrivi il prima possibile: sarà una location fondamentale dove lavorare tutti insieme e dove rispondere ai quesiti“.