L’avvocato di Leonardi: “La pena inflitta al mio assistito non è proporzionata alle assoluzioni di tre capi di imputazione decise dal Gup”
Quattro anni di condanna a Tommaso Ghirardi e sei anni a Pietro Leonardi (a cui non sono andate le attenuanti generiche riconosciute all’altro imputato). Questa la decisione del tribunale di Parma emessa mercoledì pomeriggio. Si tratta della sentenza di primo grado che condanna l’ex presidente e l’ex dirigente. Il tribunale parmigiano li ha dunque ritenuti i principali responsabili del crac della squadra del 2015.
La difesa di Ghirardi ha subito annunciato ricorso in appello. “La sentenza nei confronti di Ghirardi non accoglie integralmente le richieste del pubblico ministero. Su alcuni addebiti, uno in particolare, si è pronunciata inoltre sentenza perché il fatto non sussiste. Si tratta della bancarotta distrattiva per una operazione di calciomercato, la cessione di Parolo. Quanto disposto non ci lascia soddisfatti, attendiamo di leggere attentamente la motivazione della sentenza che impugneremo confidando di poter avere una pronuncia più favorevole in sede di appello” afferma l’avvocato Mario Bonati.
“Siamo in presenza di una sentenza che non riconosce tutto l’impianto accusatorio. La pena inflitta al mio assistito non è proporzionata alle assoluzioni di tre capi di imputazione decise dal Gup“, sostiene l’avvocato Gianluca Tognozzi, difensore di Leonardi. “La differenza di pena con Ghirardi – aggiunge Tognozzi- è senza dubbio legata al risarcimento che quest’ultimo ha versato alla curatela. Siamo certi che il processo di appello riconoscerà le nostre ragioni“.