Nessuna scorciatoia se dovesse esserci un positivo in squadra. “Ipotizzare un trattamento diverso per il calcio è fuorviante e provocatorio”
Il Comitato tecnico scientifico, attraverso una nota ufficiale, ha voluto ribadire che la quarantena di due settimane, qualora dovesse esserci un positivo in squadra, non sarà modificata e resterà un punto fermo anche in caso di ripresa della serie A. “E’ comparsa sulla stampa nazionale, sostenuta da alcuni noti rappresentanti del mondo del calcio la notizia che il Cts avrebbe concordato con le autorità sportive, prime tra tutte la Figc e la Lega Calcio, non solo le procedure e i protocolli per la riapertura del campionato, ma anche la riduzione del possibile periodo quarantenale a cui sottoporre calciatori e personale della squadra risultati positivi al test diagnostico per la presenza del virus SARS-CoV-2 o i loro contatti più stretti, ipotizzando una sola settimana di quarantena precauzionale, anziché due settimane universalmente riconosciute”.
NESSUNA SCORCIATOIA. “Non esistono alternative a quanto rappresentato in ogni sede, per ogni tipologia di attività e per ogni tipo di soggetto, relativamente alla ripresa di tali attività, nel pieno rispetto delle norme vigenti e dell’evidenza scientifica che tali norme hanno contribuito a generare. Ipotizzare un trattamento particolare, in eccezione per alcune categorie di persone e di attività, come i professionisti del giuoco del calcio, così come per altri sport di squadra che implichino contatto fisico prolungato, è fuorviante e provocatorio”.