Forza Parma
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

ESCLUSIVA FP – Scala: “Il mio Parma? Era vent’anni avanti..”

L’ex tecnico gialloblù a ventisette anni dal trionfo di Wembley in Coppa delle Coppe. “Quella squadra non potrà mai avere nessun termine di paragone”

Il miglior allenatore nella storia del Parma, come ha rivelato il recente sondaggio promosso da ForzaParma sulla Top 11 All-Time. Nevio Scala guidò la squadra gialloblù dal 1989 al ’96, conducendola dalla serie B ai vertici del calcio europeo: nell’ordine, la promozione in A del 1990, la Coppa Italia nel ’92, la Coppa delle Coppe 1993, la Supercoppa Europea del ’94 e la Coppa Uefa ’95. Momenti indimenticabili che il tecnico più amato di sempre ha voluto rivivere in esclusiva ai nostri microfoni nel giorno della ricorrenza di Wembley e del 3-1 all’Anversa in finale di Coppa delle Coppe. Il 12 maggio del 1993, la data del primo trionfo fuori dai confini nazionali. “E’ stata una cavalcata lunga sette anni, fatta non solo di meravigliosi successi sul campo. I tifosi si erano innamorati di noi per il modo in cui giocavamo e ci allenavamo sempre in mezzo alla gente. Un gruppo di altissimo livello e di grande qualità, con uomini di valore. Al di là della tecnica e della tattica“.

Se le diciamo Wembley cosa le viene in mente?

Ricordo che 52 persone del mio paese Lozzo Atestino, tra le quali mio fratello e mio cugino, si misero in viaggio in pullman per raggiungere Londra. Una gita fuori porto di due giorni ma ne valse la pena. Fu emozionante vedere la cornice di pubblico, non c’erano aerei sufficienti e organizzarono voli charter in giornata. Secondo l’opinione pubblica Asprilla doveva giocare a tutti i costi, mi chiamarono persino dalla Colombia ma avrei dovuto lasciar fuori uno tra Osio e Cuoghi che poi hanno vinto la partita da soli. Ogni tanto sbagliavo anch’io la formazione ma non quella volta“.

Quanto la inorgoglisce la palma di miglior allenatore che le è stata assegnata dai tifosi nel nostro sondaggio?

Provo un piacere enorme, quando torno a Parma la gente mi ferma ancora per strada dicendomi “mister che bello quando c’era lei”. Abbiamo costruito le nostre vittorie in maniera naturale, eravamo avanti vent’anni. Ultimamente ho sentito il mio storico collaboratore Vincenzo Di Palma, che ora insegna ai futuri allenatori dei portieri: gli esercizi che propone noi li facevamo già all’epoca. Si privilegiava sempre l’aspetto umano della situazione. Ecco perchè quel Parma non potrà mai avere nessun termine di paragone, era unico nel suo genere”.

Cominciamo ad analizzare la Top 11 All-Time: in porta c’è Buffon. Se lo sarebbe aspettato il 19 novembre del ’95?

All’annuncio delle formazioni di ParmaMilan avevo udito un brusìo negativo proveniente dalla tribuna poi Gigi convinse anche i più scettici fin dall’esordio. L’avevamo deciso il venerdì ma a lui l’ho comunicato il sabato sera. Mi rispose: “Mister, non c’è problema”. Poi è diventato il portiere più grande di tutti i tempi”.

In difesa c’è anche Cannavaro che lei accolse a Parma.

Mi hanno emozionato le sue parole a Sky Sport, mi ricorda come un papà. Magari era ancora giovane e acerbo ma già si intravvedevano le enormi potenzialità“.

Thuram e Lucarelli completano la retroguardia a tre. Cosa ne pensa?

Lucarelli ha fatto la storia del Parma anche se, non avendolo mai allenato, non posso giudicarlo da calciatore. Ma nella mia squadra ideale Minotti, Apolloni e Grun non devono mancare”. 

Cos’avevano di speciale gli esterni Benarrivo e Di Chiara?

Benarrivo arrivò giovanissimo dal Padova, poteva essere impiegato su entrambe le fasce e per il mio Parma è stato qualcosa di straordinario al pari di Di Chiara che giocava da ala nella Fiorentina e qui si trasformò in terzino di immensa qualità. Il segreto di tutti quei ragazzi era che andavano in campo per divertirsi”.

E lei quanto si è divertito con le magie di Zola?

E’ uno dei giocatori e uomini più grandi che abbia mai allenato, ci sentiamo ancora adesso. Nonostante fosse un po’ penalizzato dal fisico, l’hanno voluto in Inghilterra eleggendolo “baronetto”. Con Sacchi i numeri 10 faticavano ad emergere, da me, invece, fantasia e qualità trovavano sempre spazio”. 

Come giudica la recente esperienza a Parma in un’altra veste?

Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto nel mio anno e mezzo di presidenza, a distanza di tempo non riesco ancora ad accettare l’epilogo. Non c’è stata chiarezza che ritengo sia la componente fondamentale in un rapporto umano e professionale“.

E’ favorevole alla ripresa del campionato?

Prima di tutto bisogna tutelare la sicurezza e la salute delle persone, possiamo anche fare a meno del calcio per un determinato periodo. Non dobbiamo ricadere nella situazione drammatica di uno-due mesi fa, c’è rimedio a tutto, anche alle difficoltà economiche, ma alla salute no”.

 

Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

L'ex direttore sportivo crociato, con un passato al Catanzaro, gioca la partita: "Pecchia favorito e...
Lo svizzero è tra i calciatori che hanno fatto meglio: "All'inizio ho avuto qualche difficoltà,...
Il centrocampista argentino si racconta su Dazn: "Siamo un grande gruppo ma dobbiamo tenere i piedi...

Dal Network

Il video della conferenza stampa del tecnico rosanero, alla vigilia del match che i siciliani...
Le parole rilasciate dal tecnico dello Spezia nella conferenza stampa post gara....
Tre errori clamorosi delle Aquile: il possibile vantaggio sprecato da Kouda sullo 0-0, la mancata...
Forza Parma