Il presidente giallorosso ha commentato lo stato dei fatti nel mondo calcio nel giorno dell’apertura della fase 2 del contenimento dell’emergenza coronavirus
Ecco le parole raccolte dall’intervista a TMW:
QUOTIDIANITA’. “La quarantena? Lavoro sempre, ho un impegno che va ben oltre le ore lavorative. Faccio giusto in tempo a guardare la fine dei film con mia moglie, ovviamente non ci capisco nulla perché l’ultima mezz’ora i giochi sono fatti”.
COMPATTEZZA E DESIDERI DI RIPRENDERE. “La Lega è compatta, vogliamo riprendere in sicurezza. L’unica soluzione per evitare un disastro finanziario e una serie di ricorsi è riprendere a giocare. Se ci sono le condizioni di temporeggiare e aspettare che da un punto di vista sanitario si possano aprire nuovi scenari, sarebbe giusto riprendere. Se lo scenario non dovesse migliorare con la riapertura la ripresa sarebbe complicata e comporterebbe una serie di problemi non di poco conto”.
L’OK AGLI ALLENAMENTI INDIVIDUALI DEI CALCIATORI. “È un piccolo ritorno alla normalità, ma non indicativo. Questo è trattare i calciatori allo stesso modo dei cittadini che possono fare jogging”.
LA CLASSIFICA IN CASO DI STOP. “Il Lecce retrocesso in B se il campionato fosse sospeso? È impensabile. Sarebbe una scelta priva di fondamento giuridico e merito sportivo. Non è il momento di minacciare ricorsi e diffide con la gente che muore. Pensare di fare terrorismo attraverso minacce di ricorsi è l’ultima cosa che voglio fare. Ma non c’è alcun fondamento che possa permettere la retrocessione del Lecce. Sarebbe fuori da ogni logica. E chi pensa di potersi avvantaggiare da una situazione del genere in questo momento specula sul Covid-19”.
COSA SUCCEDERA’. “Non mi azzardo a fare previsioni, è difficile. Se dovessimo ripartire ci faremmo trovare pronti. Ma non mi faccio più domande. Ho letto spesso di contrasti sulla ripresa. Non è il momento. Se il Governo ha utilizzato un atteggiamento prudente evidentemente non si è arrivati ad un punto sul protocollo sanitario. Questo deve essere uno stimolo per migliorare il protocollo e raggiungere un equilibrio”.
PARERE PERSONALE. “Credo alla ripresa. Ma con equilibrio. Anche rispetto alle mie attività oltre il calcio, non è che avessi tutta questa voglia di riprendere. Ma non mi sono fermato un attimo, per senso di responsabilità. Ripartiamo, con responsabilità e non solo per la voglia di giocare. Il calcio genera un introito notevole per il Paese, se vogliamo ripartire è per responsabilità verso tutto il sistema. La voglia di giocare invece, magari, la ritroveremo più avanti”.
CALCIOMERCATO. “Ne usciremo ridimensionati. Le pazzie, gli eccessi e i numeri di una volta non li vedremo più. Il prossimo dovrà essere un anno di ridimensionamento. Un anno in cui si darà più spazio ai giovani del vivaio”.