L’Arciere si racconta a Casa Di Marzio. “Volevo riportarlo in serie A e ci sono riuscito. Ora Siligardi mi chiama “tacchino”, ecco il perchè..”
L’Arciere Emanuele Calaiò, protagonista a #CasaDiMarzio e ora dirigente della Salernitana, non dimentica i due anni e mezzo di Parma, condotto dalla Lega Pro alla serie A. “E’ stata un’esperienza bellissima. Come per la scelta di Napoli, scendendo di categoria per sposare un progetto, l’ho voluto fare anche a Parma. Ero a Spezia in B e potevo restare in categoria. Parma però è storica, è una società importante, mi ispirava il progetto. Volevo arrivare in serie A con il Parma e ci sono riuscito. Quella è stata una mia seconda casa. Mi hanno trattato tutti bene, i tifosi, la squadra, la società. Ho ricordi piacevolissimi”.
TACCHINO. “Con Siligardi siamo amici da tempo, io con i social sono un disastro e non pensava potessi farmi Instagram. Mi vede in diretta e mi chiama “tacchino”. A Parma io e Iacoponi eravamo gli unici a non avere Instagram. Lui se l’è fatto qualche mese fa e ora io, l’ultimo”.
IL FUTURO. “La mia idea è fare il direttore sportivo o il club manager, una figura dirigenziale nuova. Come un dirigente che fa da collante tra spogliatoio e società. Una figura tecnica, non amministrativa”.