Corsa, sudore e fatica ma anche una chiara identità di squadra valgono l’attuale ottavo posto in classifica nonostante i tanti infortuni
La Gazzetta dello Sport dedica un ampio spazio al momento del Parma che si presenta da ottavo in classifica alla sosta per le Nazionali. Un piazzamento di tutto rispetto, figlio dello spirito di sacrificio inculcato dal tecnico D’Aversa alla squadra che ha saputo far fronte alle assenze di diversi “big”.
PIU’ FORTE DELLE AVVERSITA’. L’investimento più costoso, Roberto Inglese, è ancora ai box a causa di un infortunio alla caviglia e assieme a lui mancano Karamoh, Grassi e ora anche Gervinho che in infermeria ha rimpiazzato numericamente capitan Alves, rientrato solo da pochi giorni. Eppure i cinque punti raccolti tra Inter, Fiorentina e Roma dimostrano che il gruppo si sta rivelando più forte delle avversità e chiunque sia sceso in campo ha onorato la maglia.
VALORI MORALI. Da Dermaku, all’esordio in serie A, a Cornelius fino a Sprocati, che ha rimpiazzato Gervinho risultando decisivo contro la Roma, tutti si sono fatti trovare pronti nella fase più critica. Segno inequivocabile che il lavoro di D’Aversa, nelle vesti di psicologo e gestore dello spogliatoio, produce i suoi frutti. E alla base può contare su solidi valori morali indispensabili per arrivare a certi livelli.
LAVORO TATTICO. Oltre alle qualità caratteriali si nota anche una chiara identità di squadra, acquisita passo dopo passo durante le lunghe riunioni tecniche al Centro Sportivo di Collecchio. D’Aversa e il suo staff non lasciano niente al caso tanto che ognuno dei giocatori sa esattamente cosa deve fare conoscendo alla perfezione pregi e difetti dell’avversario.
SALVEZZA. Ora i tifosi allungano lo sguardo verso l’alto della classifica e sognano più in grande. Ma, memore del girone di ritorno nella passata stagione, l’allenatore crociato spegne i facili entusiasmi. “Salviamoci in fretta, e solo dopo faremo altri ragionamenti“. Umiltà, lavoro e spirito di sacrificio: così il Parma si è spinto in alto.
