Il grande protagonista della rinascita, ultimo rimasto dei gicatori partiti dai Dilettanti, strappa un posto per la trasfertra di Udine
Chissà che cosa avrà pensato Yves Baraye quando Roberto D’Aversa, in mattinata, gli ha chiesto di salire con la squadra in pullman per andare verso Udine. Sì, Yves Baraye, l’eroe della Serie D (ha segnato 20 gol che hanno trascinato il Parma fuori dall’inferno dei Dilettanti), l’uomo dei due gol nei due derby con la Reggiana, eletto dai tifosi come idolo per la qualità delle sue partite, per lo spirito di sacrificio che da sempre lo ha contraddistinto, oltre che per l’attaccamento alla maglia e un grande senso di appartenenza.
Yves, dopo essere stato protagonista anche in Lega Pro con 9 gol e 8 assist (due anche nei Play Off) ha fatto parte della spedizione vincente di D’Aversa pure in cadetteria (28 gettoni, 1 gol e 6 assist), ma non ha trovato spazio in Serie A. Sei mesi da fuori lista, dove ha alternato allenamenti con la squadra e programmi personalizzati (spesso con Carriero – oggi al Catania – e Calaiò, in uscita come Yves) per farsi trovare pronto.
La convocazione è un premio, ha cercato di spiegare D’Aversa in conferenza stampa, un premio al giocatore che si è messo a disposizione, non ha mai creato incomprensioni all’interno del gruppo e si è dimostrato essere professionista fino in fondo. Yves da Dakar ha pur sempre vinto tre campionati, ha giocato e lottato per il Parma e si è affermato con la maglia crociata, tanto da guadagnarsi stima e affetto da parte di un pubblico solitamente diffidente come quello del Tardini.
E oggi, 18 gennaio, aggiunge un altro capitolo alla sua grande storia con la maglia del Parma strappando una convocazione che – difficilmente – si tramuterà in esordio in Serie A ma che – se dovesse poi tradursi in anche un solo minuto sul campo – consegnerà agli annali del calcio, oltre che all’epopea del Parma, un grande capitolo da leggere e custodire. Con gelosia.