Stesse caratteristiche tecniche ma comportamenti diametralmente opposti fuori dal campo per i due “funamboli” entrati nella storia del Parma
La Gazzetta dello Sport mette a confronto due dei più talentuosi giocatori stranieri nella storia del Parma, accomunati dalle stesse caratteristiche tecniche ma dai comportamenti diametralmente opposti fuori dal campo. L’ideale predecessore di Gervinho era stato il colombiano Faustino Asprilla, che sbarcò in Emilia nell’estate del ’92 e mostrò di possedere doti straordinarie in termini di velocità, fantasia e imprevedibilità. Ma, al contrario dell’ivoriano, amava il clamore e non rispettava la disciplina.
Negli occhi dei tifosi resta la perfetta parabola su punizione che pose fine alla striscia d’imbattibilità di 58 partite del Milan di Capello ma, in realtà, l’incaricato a calciare doveva essere Osio e, fortunatamente a posteriori, a nulla valsero le urla di Scala dalla panchina. Quando rientrava in Colombia per le vacanze non si sapeva mai se e quando sarebbe tornato e, soprattutto, in quali condizioni. Una volta si presentò con un taglio di dieci centimetri al polpaccio, in un’altra circostanza i dirigenti del Parma furono costretti a far intervenire un ambasciatore italiano in Sudamerica. Motivo? Faustino, nei festeggiamenti di Capodanno, aveva pensato di sparare una decina di fucilate e finì dietro le sbarre.
